Scuole, scontro tra sindaci e Tesei: stop in 29 Comuni. I genitori vanno al Tar

Un vero e proprio scontro si è aperto tra i Sindaci dell’Umbria e la governatrice Tesei sulla chiusura delle scuole nei 29 comuni a più alto rischio contagio. L’accusa dei sindaci è netta e chiara: ” La Regione non può pensare di lasciare il cerino in mano a noi”. I 29 Comuni dichiarati “rossi” dalla Tesei ricordano alla giunta regionale che non basta una semplice lettera della governatrice per chiudere le scuole ma occorre ” un documento dell’autorità sanitaria che giustifichi la decisione”.  Così,  dopo settimane di silenzio passate senza decisioni, si apre un braccio di ferro tra istituzioni umbre che conferma l’assenza di un coordinamento a livello regionale. Stanno venendo al pettine tutti i nodi che probabilmente non sono mai stati affrontati. Da domani comunque le scuole dei Comuni più grandi resteranno chiuse per due settimane. Nel frattempo i consiglieri regionali del Pd accusano la Tesei ” di terribile farsa e di atteggiamento pilatesco “.  Per la Tesei, sottolineano i democratici, ” è sempre colpa di qualcun altro, prima il Governo, accusato di tutti i ritardi in cui l’ Umbria è incappata, ora tocca ai Sindaci essere scacrificati”.  Sul piede di guerra anche i genitori dei ragazzi che sono scesi in piazza accusando i politici di “incapacità ” ricordando che in altre regioni sono state prese da tempo misure per mettere in sicurezza gli studenti. Aggiungono poi i genitori: ” I report stilati dalla Regione evidenziano pochi contagi avvenuti nelle scuole da settembre ad oggi”. Siamo pronti a ricorrere al Tar, annunciano i genitori. Alla fine ci si trova dinanzi ad uno scaricabarile che mette a rischio l’intera popolazione, a cominciare dagli studenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado.