Sulle quarte dosi l’Umbria tra le più basse in Italia: appena il 3,3%

In troppi sono ancora senza quarta dose, prevista per immunodepressi, fragili e anziani. L’Umbria è una delle sei regioni italiane ancora sotto il 4%. Un dato che preoccupa soprattutto in prospettiva, visto che per ora la pandemia è sotto controllo. Tuttavia l’avanzata delle varianti non consentirebbe di sentirsi al riparo: il rischio che il Covid rialzi la testa è concreto. La platea di destinatari della quarta dose è composta immunocompromessi, malati di patologie croniche ultrasettantenni e tutti gli over 80. L’adesione in Umbria è molto bassa, siamo appena al 3,3%. Basta pensare che in Piemonte sono state iniettate quarte dosi per il 22,4% degli aventi diritto, seguono Emilia-Romagna (19,7%), Lazio (15,8%), Liguria (14,7%) e la Lombardia (12,4%). Peggio dell’Umbria solo Sicilia (3,1%) e Calabria (2,9%).  Va meglio, invece, sul versante delle terze dosi: l’Umbria è intorno al 75%.  Anche sulle terze dosi  guidano la classifica la Lombardia con il 77,1% e Lazio con il 76,5%. Fatta eccezione per l’adesione alla quarta dose, in Umbria si registra una copertura abbastanza amplia. Un dato che spiega, insieme all’arrivo della primavera, l’attuale  discesa dei contagi anche in Umbria, sia in termini assoluti sia percentuali . Anche il report settimanale dell’ Istituto superiore di sanità conferma la flessione di tutti gli indicatori che misurano l’andamento della pandemia: l’incidenza su 100 mila abitanti è scesa ancora, l ‘Rt è stabile sotto la soglia epidemica di 1, diminuiscono i ricoveri e sono nettamente in calo i decessi.