Ast, favori in cambio di appalti, parla l’imprenditore che ha denunciato i fatti e si appella alla Morselli

TERNI – E’ Cristian Spina l’imprenditore ternano che con la sua denuncia ha dato il via all’inchiesta “Do ut des” che ha portato alla luce un presunto sistema di favori in cambio di appalti.

Undici gli indagati tra dirigenti e funzionari dell’Ast accusati di estorsione e appropriazione indebita. Oggi pomeriggio il titolare dell’azienda Misp Automation ha tenuto una conferenza stampa per ripercorrere le tappe della vicenda. Con lui l’avvocato Carlo Viola e i suoi dipendenti. Nel corso dell’incontro ha contestato l’atteggiamento dei vertici dell’Ast che hanno respinto la responsabilità dell’azienda.

“La mia ditta – ha detto – ha vinto l’appalto di manutenzione delle caldaie dell’acciaieria nel 2011. Subito ho redatto una relazione tecnica in cui spiegavo che gli impianti non erano a norma. Ho informato della cosa i responsabili del settore dell’acciaieria, ho reclamato i lavori, ma mano a mano lo scontro si è fatto sempre più acceso, veniva messa in dubbio la mia parola, mentre io e i miei dipendenti venivamo sottoposti a pressioni. Il tempo passava ma non arrivavano risposte, nonostante continuassi a far presente la situazione. Anche la perizia giurata di un tecnico esterno, a  cui nel frattempo mi ero rivolto, confermava – ha spiegato – quello che sostenevo. Però la situazione non è cambiata. Anzi, nel frattempo  mi chiedevano anche di firmare come Terzo responsabile delle caldaie. A quel punto ho chiesto un incontro al vecchio board tramite una lettera, ma nel giro di sei ore mi sono arrivate le comunicazioni di recesso per tutti i contratti”.

Una commessa da un milione e mezzo l’anno ridotta a zero. La Misp, ha detto ancora Spina, “si è così trovata in ginocchio”. “Dai 2 milioni di fatturato di allora l’azienda – ha continuato – è passata ora a 60 mila, mentre i dipendenti sono scesi da 40 a 3. Ma se abbiamo resistito è grazie ai miei lavoratori, perché mi sono stati accanto pur non percependo per mesi gli stipendi”.

Di fronte alle difficoltà della Misp, nel frattempo, Spina ha creato un’altra azienda, la SM inox, specializzata nella produzione di serbatoi in acciaio inox, che conta 12 dipendenti.

Spina rivolge infine un appello all’amministratore delegato, Lucia Morselli, “Non ho avuto mai occasione di parlare e conoscere l’amministratore – ha detti – ma voglio farle un appello: quello cioè di tenere un comportamento completamento diverso rispetto a prima e di darci un taglio netto. Spero che si arrivi ad una soluzione perché abbiamo bisogno soprattutto di quei soldi per i nostri dipendenti, che nei momenti duri non hanno mai mollato. E di questo li ringrazio”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.