Banda larga, l’Umbria punta tutto sulla copertura del territorio

PERUGIA – “La connettività a banda larga ha un’importanza strategica per la crescita e l’innovazione dell’agricoltura e dell’economia, per la coesione sociale e territoriale. Obiettivo prioritario della Giunta regionale è quello di garantirla in tutta l’Umbria, per fare in modo che anche nelle aree marginali e in quelle ‘bianche’, dove non ci sono investimenti infrastrutturali da parte di operatori privati, si possa accedere a servizi che sono indispensabili per la vita familiare e per le aziende”.

È quanto ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, introducendo i lavori di “Agriconnect” 2017, due giornate di lavoro organizzate da Rete rurale nazionale 2014-2020 e dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Umbria (nell’ambito delle attività del Programma di sviluppo rurale 2014-2020) per un primo confronto tra i soggetti attuatori della Strategia nazionale per la banda ultra larga (Regioni, Ministero delle politiche agricole e forestali, Ministero dello Sviluppo economico, Agenzia per la coesione territoriale, Infratel Italia) e gli esperti che si occupano a vario titolo di banda ultra larga, per fare il punto sulla situazione attuale, discutere di problemi, servizi, applicazioni e soluzioni tecnologiche e fare rete.

“L’Umbria – ha ricordato l’assessore – è stata una delle prime regioni in Italia a dotare il territorio di un cablaggio a banda larga. In coerenza con la normativa regionale e con gli strumenti di programmazione, continuiamo a investire in questa direzione, con un’azione sinergica fra i vari settori e i vari canali di finanziamento per il completamento della Run, la Rete Umbria Network. Con i fondi del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 è stata realizzata la Dorsale est dell’infrastruttura, che interessa la fascia appenninica e prosegue fino ad Acquasparta, ed è in corso di realizzazione il completamento dei collegamenti fra la Dorsale est ed alcune scuole e sedi di pubbliche amministrazioni. Con l’attuale programmazione per lo sviluppo rurale, su un totale di 876 milioni di euro per il settennio, abbiamo destinato circa 36 milioni di euro alla diffusione della banda larga. Di questi – ha specificato -, 9 milioni di euro sono stati stanziati per l’attuazione del Piano per la banda ultra larga e lo sviluppo della rete con il completamento della Run, in capo all’Assessorato regionale allo Sviluppo economico, che ha una dotazione finanziaria complessiva di 56 milioni di euro: oltre ai 9 milioni delle risorse per lo sviluppo rurale, vi concorrono oltre 15,6 milioni di euro del Por Fesr, il Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale e oltre 31,4 milioni dal Fondo per lo sviluppo e coesione”.

“Accanto agli investimenti per la rete infrastrutturale – ha aggiunto l’assessore Cecchini – impegneremo la restante quota di oltre 26 milioni destinata al superamento del divario digitale per la realizzazione e il rafforzamento di servizi per l’accesso alla banda larga e ultra larga, per l’uso della rete da parte dei cittadini e delle imprese. L’intervento pubblico servirà a correggere le diseguaglianze sociali e geografiche, a supporto dello sviluppo e anche di una migliore qualità della vita nelle aree rurali”. “Il primo problema da risolvere – ha rilevato Guido Bonati, del Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – è quello di superare il divario digitale nelle zone rurali, sia quello che riguarda le infrastrutture tecnologiche sia relativo alla conoscenza e all’applicazione delle soluzioni tecnologiche per superare anche lo svantaggio competitivo. L’agricoltura sta cambiando e cambierà, diventando sempre più sostenibile e attenta all’ambiente, ad esempio per il contenimento dell’uso di acqua per le irrigazioni, di antiparassitari e pesticidi, per la zootecnia. Tutto sta diventando più ‘smart’ e più rapidamente, per cui è importante agire e in tempi rapidi. Per questo motivo abbiamo organizzato questo incontro, per far confrontare tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione della banda larga e i rappresentanti delle associazioni agricole e individuare insieme i problemi e le soluzioni che sono importanti e urgenti”.

“Da parte degli agricoltori – ha aggiunto – la domanda di servizi avanzati è molto forte. Il 50% si dice pronto ad adottare tecnologie. Vogliamo perciò anche far conoscere le opportunità che deriva dalla connettività a banda larga, a cosa serve una volta che sarà completato il piano nazionale. Ancora si è molto indietro rispetto all’Europa, poiché in Italia sono il 4,4 per cento ha una connessione a 100 Mbps, a fronte del 24 per cento a livello europeo, e il 41,7% a 30 Mbps, contro una media europea del 76 per cento. Ma ci sono a disposizione cospicui investimenti, per oltre 4 miliardi di euro, di cui circa 400 milioni da fondi della programmazione per lo sviluppo rurale. È importante perciò fare rete nel corso dei prossimi anni, proseguendo anche nel lavoro comune fra Regioni e Ministeri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico”.

“Agriconnect” si è aperto stamattina mettendo a confronto i rappresentanti degli Assessorati regionali all’Agricoltura, Ministero delle politiche agricole, Agenzia per la coesione, Infratel Italia (società in-house del Ministero dello Sviluppo economico e soggetto attuatore dei Piani banda larga e ultra larga) e del Crea.

La sessione mattutina si è conclusa con l’intervento del direttore alla Programmazione e all’Agenda digitale della Regione Umbria, Lucio Caporizzi. Nel pomeriggio, attenzione dedicata agli scenari applicativi basati sulla connettività ad alta velocità, in particolare sull’agricoltura digitale quale “sfida per l’industria meccanica” e la comunicazione “dal campo al web, fra social e Qr Code”, sulle applicazioni dei droni Flytop, i servizi per l’irrigazione, la zootecnia digitale, i “big data a supporto del digital farming”.

Domani, giovedì 30 novembre, i lavori riprenderanno alle 9.30 (sempre all’Hotel Giò Wine e Jazz Area, a Perugia) per un confronto sulla evoluzione della banda ultra larga. Tra gli interventi previsti, anche quello di Paolo Gerli, che dopo la laurea sta facendo il dottorato di ricerca alla Northumbria University, che illustrerà alcune esperienze in aree rurali di Paesi europei, che hanno visto anche agricoltori contribuire direttamente con finanziamenti per dotarsi delle infrastrutture necessarie per accedere alla rete.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.