Confindustria Umbria, crescono occupazione e fatturato. Il presidente Alunni: “L’industria sia il driver della crescita dell’Umbria”

PERUGIA –  “Con un aumento del 7 per cento del fatturato e del 6,5 per cento dell’occupazione le imprese industriali dell’Umbria, associate a Confindustria, dimostrano di saper vincere la sfida dei mercati e di credere nel futuro con progetti a medio e lungo termine, come testimonia l’aumento significativo degli occupati”. Lo ha detto stamani Antonio Alunni, Presidente di Confindustria Umbria in occasione della conferenza stampa di fine anno durante la quale ha presentato e commentato l’indagine che delinea l’andamento dell’industria manifatturiera in Umbria tra il 2015 e il 2017. La ricerca è stata elaborata sulla base dei dati di bilancio di 700 società di capitale associate a Confindustria Umbria escludendo quelle che per la loro multi localizzazione non hanno un bilancio disaggregato per il territorio umbro. Tra i 2015 e il 2017 il fatturato è passato da 10,7 miliardi a oltre 11,5 miliardi. I dipendenti nel 2015 erano 33.780 nel 2017 sono arrivati a 35.992.

Rispetto alle 700 complessive, un focus particolare è stato dedicato alla manifattura. Si tratta di 425 aziende associate che rappresentano ben il 91 per cento del Pil regionale del settore manifatturiero e assorbono il 74 per cento degli occupati.

”Se è vero che alcuni dati macroeconomici della regione non sono positivi – ha sottolineato Alunni –  focalizzandoci sul perimetro che noi rappresentiamo abbiamo registrato una dinamica positiva: le nostre aziende dimostrano capacità competitiva, stanno crescendo e stanno acquistando quote di mercato. In questi tre anni abbiamo assistito a una crescita delle dimensioni del fatturato ma, soprattutto, a un aumento del numero dei dipendenti. Questo dato rappresentata il primo indice della fiducia che gli imprenditori hanno nel futuro: si assume perché c’è la volontà di portare a termine piani di medio e lungo termine, si crede, quindi, in una crescita”.

L’elemento di criticità evidenziato dallo studio è rappresentato dalla sostanziale stabilità del valore aggiunto passato da 2,5 miliardi del 2015 a 2,7 miliardi nel 2017. “Dobbiamo lavorare, anche come Associazione – ha aggiunto Alunni – affinché il nostro sistema industriale si collochi su fasce di valore sempre più elevate”.

“L’analisi che abbiamo realizzato – ha sostenuto – conferma che, per la crescita dell’economia, fattore decisivo è lo sviluppo dimensionale delle imprese. Aziende più grandi determinano un livello internazionalizzazione e innovazione di prodotto più elevato e, conseguentemente, una maggiore competitività dell’intero tessuto produttivo del territorio”.

“Soprattutto – ha concluso Alunni – le indicazioni che ci arrivano dimostrano come l’industria possa essere il principale driver di sviluppo dell’Umbria a condizione che il tema industriale diventi una priorità per l’intera comunità regionale”.

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