Corte dei Conti fa una panoramica su amministrazione in Umbria: ecco i numeri

In Umbria non c’è un allarme di cattiva amministrazione. E’ quanto emerge dalle parole del presidente della sezione regionale della Corte dei Conti, Angelo Canale, all’inaugurazione oggi dell’anno giudiziario 2015. I fenomeni “pur presenti – ha detto Canale – non sembrano tali da destare un elevato grado di preoccupazione e allarme”.

Scendendo nel dettaglio dei numeri, il presidente ha ricordato che l’anno scorso sono state inflitte condanne per un ammontare complessivo di poco più di 264mila euro. La Corte dei conti ha definito con sentenza 37 giudizi di cui il 32,3% di condanna e il 67,7% di assoluzione.

Sette sono state le sentenze prodotte per presunti casi di malasanità di cui 5 sono state di assoluzione. Tra i temi di rilievo affrontati quelli della diversità dei criteri valutativi del giudizio di responsabilità civile rispetto a quello erariale, la valutazione tecnica della colpa medica, la decorrenza del termine prescrizionale, i poteri istruttori del collegio giudicante.

Tra le sentenza il presidente Canale ha ricordato quelle di assoluzione per l’indebita percezione di borse di studio da parte di medici che frequentavano il corso di formazione di medicina generale, per le quali la Sezione ha accolto l’eccezione di prescrizione.

Diversi anche i ricorsi in materia di contenzioso pensionistico. Canale ha detto che ci ha ricorso ha la “ragionevole certezza” che la decisione arrivi “nell’arco di un anno o poco più”.

Il procuratore facente funzioni Fernanda Fraioli è scesa più nel dettaglio e ha sottolineato come nonostante una popolazione umbra di 890 mila abitanti “soltanto 66 denunce sono risultate provenire da privati cittadini”. Sono state invece 259, il 22,31% del totale, le segnalazioni tratte dalla stampa (il 57% da amministratori e dirigenti dei servizi). “Una percentuale – ha detto Fraioli – che non esito a definire ancora troppo considerevole”.

La Fraioli ha auspicato un impulso nelle segnalazioni da parte di alcune amministrazioni pubbliche. “Che, spiace rilevarlo, ancora arrancano – ha aggiunto – nel rispetto del dettato che fa loro obbligo di segnalare alla procura contabile il verificarsi di un fatto potenzialmente dannoso per la finanza pubblica occorso nell’ambito di propria competenza.
L’amministrazione deve imparare a difendersi da sola, anche mediante il ricorso a quel tutore dell’interesse pubblico alla regolarità dell’azione amministrativa, quale è il pm contabile, contro i soprusi degli stessi soggetti cui, fiduciosa, ha affidato le proprie funzioni nei più svariati settori”.
Il procuratore ha infine rilevato come a fronte di 1.161 istruttorie aperte, 506 hanno visto danneggiate le amministrazioni statali, 594 gli enti locali e 61 Asl ed Aziende ospedaliere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.