Gubbio, il Partito democratico sceglie il nuovo segretario: è il consigliere regionale Andrea Smacchi

GUBBIO – Il Partito democratico della Città dei Ceri sembra aver trovato l’unità intorno al consigliere regionale Andrea Smacchi, eletto ieri sera nuovo segretario comunale. Per lui l’unanimità dei delegati presenti (55 su 60), gli altri tutti assenti giustificati. Intorno a Smacchi si sono ritrovate anime che nel corso dei mesi si erano divise, fino a fuoriuscire dal Pd e ad appoggiare l’esperienza autonoma del professor Stirati, ora primo cittadino.

“Per la prima volta da diverso tempo a Gubbio si riparte da una persona che aggrega e non divide”, dice Smacchi, che si prefigge di far tornare il Partito democratico protagonista, riaggregando i fuoriusciti e le altre liste del congresso e che avranno un posto in segreteria.

Smacchi rifugge la dicitura di “candidatura di servizio”. “La mia non è una candidatura di servizio. E’ frutto di un percorso politico: sono stato eletto sei volte nelle istituzioni, quattro in Comune e due in Regione, ed era il momento di rafforzare il Pd che conta 850 tesserati sulle 10mila provinciali, quindi l’8 per cento dei tesserati. Numeri di un partito in salute che vuole tornare ad essere protagonista nelle prossime scadenze elettorali come politiche, comunali e regionali”. Il Pd vuole tornare protagonista sui temi: “Il lavoro nella nostra zona è sempre di più una vera emergenza. A fine anno, nel solo Corso eugubino, chiuderanno altre 7 attività. Allarmanti anche i dati legati alla fuga dei giovani”.

Spina nel fianco resta il rapporto con Stirati, sindaco eletto anche grazie ad una frattura nel Pd e che ha relegato i Dem all’opposizione. “Il rapporto con Stirati è un rapporto istituzionale, non siamo noi i suoi nemici. Stirati appartiene naturalmente al Partito democratico e al centrosinistra. Qualche anno fa ha fatto delle scelte che hanno portato a questa situazione. Ora deve mettersi nelle condizioni affinché il Pd gli possa dare una mano, deve dimostrare di governare la città”.

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