Lavoro, 10mila domande di disoccupazione nei primi sei mesi del 2018

PERUGIA – L’economia non riparte. La Cgil, per dimostrare questa tesi, schiera i numeri della Naspi attraverso la voce del presidente Ires Cgil Mario Bravi e del segretario della Camera del Lavoro di Perugia Filippo Ciavaglia.
“Nonostante da qualche parte ci si affanni a “delineare” una presunta ripresa dell’economia umbra – dicono – con le “piccole eccezioni” della stagnazione dei consumi e del lavoro, i fondamentali dell’economia umbra e perugina indicano un quadro non positivo. I recenti dati del Ministero delle Finanze (commentati anche da “Il Sole 24 Ore”) ci dicono che nel confronto 2008-2017 le 2 città capoluogo della nostra regione hanno perso reddito in termini reali, con un trend che continua ad essere negativo. Perugia si colloca a 23.535 euro di reddito medio (dichiarazioni IRPEF 2017 su 2016) con un -3,23% rispetto al 2008. Terni ha un reddito medio di 21.896 euro e un – 4,16% rispetto al 2008. Questa statistica vede perdere tutte e 2 le città capoluogo in un contesto nazionale in cui alcune città hanno un trend positivo”.

“Per quanto riguarda il lavoro, i dati INPS relativi alla disoccupazione nel periodo gennaio-giugno 2018 sono tutt’altro che confortanti: sono 10.478 le domande di richiesta di NASPI (prestazione di disoccupazione) nel primo semestre, con un + 5,5% rispetto allo stesso periodo del 2017. È evidente che una nuova politica del lavoro, che rilanci investimenti e consumi diventa sempre più necessaria e centrale. Per questo, nei prossimi giorni come Camera del Lavoro di Perugia rilanceremo la battaglia per una nuova politica fiscale anche a livello locale, che contrasti la logica devastante della “Flat- Tax”, puntando alla difesa dei lavoratori e pensionati con redditi più bassi. Dunque, nell’ambito della contrattazione sociale con i comuni e gli altri enti locali, intendiamo affrontare anche il nodo della tassazione locale che in media, in Umbria, pesa per 1.560 euro (annualmente) sulle tasche di ogni persona, senza tener conto delle effettive condizioni sociali”.

“Da questo punto di vista va detto che il confronto con il Comune di Perugia non è stato assolutamente proficuo, riteniamo necessario che questo riparta anche sulle nuove basi che abbiamo prima delineato”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.