Legge sulle acque, i sindaci: “Ok all’iniziativa, ma sanare il pregresso”

PERUGIA – E’ iniziato l’iter delle proposte di legge Smacchi – Rometti e Liberati per l’innalzamento della quota da dare ai Comuni del canone derivanti dall’imbottigliamento dell’acqua. Dopo le prima fasi, oggi in Seconda commissione, presieduta da Eros Brega (Pd) sono arrivati i rappresentanti dei Comuni di Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Scheggia e Pascelupo e Acquasparta. “Vogliamo mettere a disposizione dei comuni più risorse – ha detto Smacchi – non dimenticando gli arretrati che i sindaci devono ricevere”. La proposta della maggioranza prevede l’innalzamento dal 20 al 40 per cento della quota riservata ai Comuni. Liberati ha sottolineato specificità della propria proposta, come una percentuale più alta della quota ai Comuni, che arriva al 70 cento.

Parere favorevole da tutti i consiglieri regionali intervenuti. Claudio Ricci (Rp), per esempio, ha detto che le risorse per i comuni non dovrebbero avere vincolo di utilizzo. Marco Vinicio Guasticchi (Pd) ha detto che andrebbero trovate delle mediazioni tra le due proposte, anche sulla percentuale. Il suggerimento degli assessori di Acquasparta è stata relativa alla differenziazione tra i territori che hanno stabilimenti e quelli che hanno le sorgenti. Per Gualdo Tadino era presente l’assessore Giorgio Locchi che ha posto sul tavolo alcuni spunti: sanare il pregresso, la chiarezza e la semplicità nelle modalità di pagamento, il vincolo di utilizzo e la concertazione attraverso un tavolo delle acque. Il sindaco di Nocera Umbra Bontempi, dicendosi favorevole all’iniziativa legislativa, ha posto l’attenzione sul fatto che da Nocera partono le acque che alimentano mezza provincia di Perugia e che questo avrebbe la necessità di un riconoscimento. Favorevole all’iniziativa anche Fabio Vergari, primo cittadino di Scheggia.

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