Nocera Umbra, mobilitazione per i “precari del terremoto”. E il caso arriva sui tavoli nazionali

NOCERA UMBRA – Dal 18 marzo sono fuori dai loro circuiti lavorativi, fuori dal posto di lavoro che li ha visti impegnati per 18 anni. Sono i 32 precari del terremoto, di cui 26 del Comune di Nocera Umbra e ora al centro dell’impegno istituzionale. Nell’ultima riunione della Prima commissione di Palazzo Cesaroni, il presidente Andrea Smacchi ha fatto il punto insieme all’assessore regionale Antonio Bartolini. Per loro sta tramontando l’ipotesi del lavoro interinale e si avvicina una soluzione. Bartolini riaprirà il tavolo regionale, con l’obiettivo di valutare la controproposta arrivata dai lavoratori. Parallelamente, l’attenzione sulla vertenza ha portato anche il dossier sui tavoli nazionali. Se ne sta interessando direttamente anche il sottosegretario alla Funzione pubblica Angelo Rughetti che nei giorni scorsi ne ha parlato con l’onorevole Anna Ascani e il segretario dem nocerino Vincenzo Laloni.

Insieme a questo incessante lavorio si registra il richiamo della Cgil. “E’ tempo di risposte per il precari del secolo scorso. Le istituzioni facciano la propria parte, ognuna per le sue responsabilità” È tempo di dare risposte concrete ai 32 “precari del secolo scorso”, lavoratrici e lavoratori assunti dopo il terremoto del ’97 in Umbria e che hanno lavorato per anni al servizio della pubblica amministrazione sulle pratiche del post sisma. Dopo l’interruzione dei loro contratti nel mese di marzo, infatti, i lavoratori sono entrati in disoccupazione, perdendo una quota importante del proprio reddito (già di per sé non certo elevato) e con una prospettiva garantita di alcuni mesi al massimo. Poi il vuoto. “Su nostra richiesta nei mesi scorsi si è avviato un tavolo con la Regione, i Comuni interessati (Nocera Umbra, Valtopina, Vallo di Nera e Monte Santa Maria Tiberina) e l’Anci, per trovare una soluzione strutturale a questa annosa vicenda – spiega Ivo Ceccarini, della Fp Cgil di Perugia – ma a due mesi di distanza non vediamo ancora concretizzarsi soluzioni credibili per i 32 precari”. “È indispensabile che i Comuni direttamente interessati facciano fino in fondo la loro parte – afferma Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia – e che si dia attuazione allo strumento dell’accordo di programma tra gli enti locali, come previsto dalla legge regionale 2/2003, che può consentire di trovare spazi per la stabilizzazione di questi lavoratori”. La Cgil chiede inoltre, anche attraverso il coinvolgimento delle sue strutture nazionali, che “il governo centrale intervenga a livello normativo per rimuovere gli ostacoli attualmente esistenti alla soluzione di questa annosa e ormai inaccettabile vicenda”. “Nel caso in cui non arrivassero le risposte necessarie in tempi rapidi – concludono Ciavaglia e Ceccarini – la Cgil, insieme ai lavoratori interessati, è pronta a mettere in campo nuove iniziative di mobilitazione e di lotta per evidenziare, anche di fronte all’opinione pubblica, la necessità di trovare una giusta soluzione per queste 32 famiglie del nostro territorio”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.