Perugia, Romizi perde pezzi: Ncd prende le distanze dalla maggioranza. Frattura per caso Gesenu e Giunta “attendista”

PERUGIA – Il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, perde pezzi: Ncd-Alternativa popolare esce di fatto dalla maggioranza di centrodestra che governa il capoluogo umbro. Una frattura determinata dalla gestione del caso Gesenu e dall’atteggiamento definito “attendista” della Giunta comunale, che consentirebbe “pochi spazi di azione politica”. Ad annunciare la presa di distanze, il consigliere comunale capogruppo Emanuele Scarponi e l’ex consigliere regionale Massimo Monni, che hanno comunque assicurato appoggio a Romizi e “mantenimento degli impegni presi”, ma chiarito che d’ora in poi avranno le “mani libere”.
Sulla questione Gesenu, il capogruppo Scarponi ha ricordato che “Ncd, ad inizio legislatura, aveva espresso il nome di Luca Marconi quale presidente di nomina comunale”.
“Lo stesso Marconi- commenta Scarponi – ha svolto un’attività di grande valore, impegnandosi nel suo ruolo pur tra mille difficoltà. Per questo a lui vanno rivolti tutti i ringraziamenti del caso. Poi, come noto, sono intervenute le dimissioni di Marconi dal ruolo di presidente di Gesenu. “A quel punto il sindaco, correttamente, ci ha chiesto di suggerire un nuovo nominativo per sostituire la figura di Marconi. Tuttavia abbiamo preferito rigettare l’invito, tirandoci fuori da questa partita per diverse ragioni, ma soprattutto perché non vi è l’interesse politico a procedere a questa nomina”.
Rileva Scarponi che “quella di Gesenu è stata senz’altro la partita più complessa per questa Amministrazione, perché Gesenu è una società partecipata del Comune, ma anche perché, nel contempo, il Comune è il principale cliente di Gesenu. Proprio questo doppio ruolo ha costretto l’Amministrazione a barcamenarsi tra più esigenze senza poter e voler assumere una linea politica decisa come sarebbe stato necessario. Solo recentemente, infatti, sembra che il vice sindaco Barelli abbia deciso di cambiare atteggiamento, passando ad azioni più risolutive”.
“Abbiamo quindi scelto di tirarci fuori da questa nomina visto che ci siamo resi conto che in tre anni di legislatura su Gesenu abbiamo avuto le mani legate e che in futuro non ci sarà sulla partecipata alcuna possibilità di ritagliarsi uno spazio politico. Dunque abbiamo deciso di non legarci ulteriormente all’attuale Amministrazione, rea, a nostro avviso, di non aver fatto abbastanza su Gesenu, lasciando ogni iniziativa alla Magistratura. Pertanto abbiamo preferito lasciarci le mani libere sotto il profilo politico, ma con un chiarimento doveroso: Scarponi ed Ncd non escono dall’attuale maggioranza comunale, bensì confermano appieno il loro apporto fino alla fine della legislatura per ragioni di serietà e nel rispetto del mandato politico assunto. Alla fine del mandato, però, saremo liberi di agire come riterremo opportuno fare”.
Questa impostazione è stata confermata dall’altro esponente di Ncd Massimo Monni, ex consigliere comunale e regionale. Nel ringraziare Marconi per aver svolto nel modo migliore l’incarico ricevuto pur tra mille difficoltà, Monni ha rimarcato che nella partita Gesenu la politica non ha avuto il coraggio di realizzare quella svolta che Ncd auspicava da tempo, ossia procedere in direzione di un reale cambiamento.
“Ringraziamo comunque il sindaco per averci offerto di procedere alla nuova nomina, ma abbiamo preferito rifiutare sia per prendere le distanze da Gesenu che per prendere le distanze da un percorso politico che non ci ha soddisfatto. Ciò in quanto l’atteggiamento dell’attuale Amministrazione, ed in particolare del vice sindaco, nella vicenda Gesenu è stato a dir poco imbarazzante soprattutto da parte di chi aveva fatto di questa materia un’autentica battaglia politica”.
Monni ha comunque confermato che “Ncd non uscirà dalla maggioranza di palazzo dei Priori per ragioni di serietà e per rispettare appieno il mandato ricevuto avendo sottoscritto un programma che, in parte, si sta portando avanti. Tuttavia a fine legislatura rivendicherà il diritto di effettuare le scelte politiche ritenute più opportune, senza alcun vincolo col passato”.

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