Perugina, gli esuberi comprometterebbero l’azienda: l’allarme dei sindacati

PERUGIA – “La Perugina non è una semplice fabbrica. Al di là della sua importante produzione, del suo marchio conosciuto in tutto il mondo, della sua storia centenaria, sulla quale sono stati scritti libri, girati film e fiction, lo stabilimento di San Sisto rappresenta per Perugia e per l’Umbria un fondamentale punto di equilibrio sociale”. Lo afferma Filippo Ciavaglia, segretario Cgil di Perugia, secondo il quale gli oltre 300 esuberi (“chiamiamoli con il loro nome, non ‘ricollocazioni'”, dice il sindacalista) annunciati da Nestlè “condizionerebbero pesantemente il futuro dell’azienda”.

“Dopo l’ultimo accordo che ha messo in sicurezza il rapporto dell’azienda con il territorio – continua Ciavaglia, in una nota – le parti sociali, insieme al management Nestlé, hanno seguito passo passo gli step del piano di riorganizzazione, piano che la stessa azienda ha confermato nell’ultimo tavolo in Confindustria”. Il segretario Cgil chiede “riaprire subito il confronto istituzionale”, perchè “il nostro territorio non può permettersi di perdere altra occupazione e tantomeno di vedere ridimensionata una realtà come Perugina, i cui lavoratori devono rimanere impiegati a San Sisto ed essere i protagonisti di una crescita non solo produttiva, ma anche sociale”. Da qui l’appello del segretario della Cgil di Perugia “alle forze politiche e istituzionali” perchè venga allontanata l’ipotesi di un “ridimensionamento che non sarebbe solo aziendale, ma di tutto il nostro territorio”.

In Regione è stato il consigliere Giacomo Leonelli a riporre l’attenzione sugli esuberi: “Da giorni sugli organi di stampa si rincorrono notizie sempre più preoccupanti sulla situazione occupazionale dello stabilimento di San Sisto della Perugina. È ormai necessario che quanto prima si faccia un punto della situazione e la comunità umbra sia messa a conoscenza di quale sia il reale stato dell’arte della vicenda”. Il consigliere Leonelli ricorda di aver già presentato, la scorsa settimana “quando si sono avuti i primi annunci di esuberi di personale per lo stabilimento di San Sisto da parte di Nestlè Perugina”, una interrogazione alla Giunta regionale per sapere “lo stato delle cose e quali azioni verranno intraprese per tutelare i livelli occupazionali attuali e, conseguentemente, rispettare l’accordo intercorso tra i sindacati e Azienda nell’aprile dello scorso anno. E vista la situazione – puntualizza l’esponente della maggioranza – ho chiesto che l’interrogazione venga trattata con urgenza nella prima data possibile in Seconda Commissione”.

Leonelli ricorda che “nel 2016 Nestlè ha presentato a Regione Umbria, Comune di Perugia e alle sigle sindacali il proprio piano industriale, diventato operativo con la firma dell’accordo tra azienda e organizzazioni sindacali il 7 aprile 2016. L’accordo – spiega – prevedeva un investimento di 60milioni di euro nei successivi tre anni, destinati all’innovazione tecnologica di macchinari e strutture (15 milioni) e politiche di marketing di marchi e prodotti legati al cioccolato (45 milioni). Lo stesso piano – aggiunge – prevedeva anche la dismissione della produzione di alcuni marchi tra i quali ‘Ore Liete’ e ‘Rossana’ senza però ricorrere, su questo, ad esuberi di personale e a decisioni unilaterali dell’azienda per tutta la durata del piano, quindi almeno fino al 2018, seppur fosse già chiara la necessità di dover ricorrere agli ammortizzatori sociali. Tale accordo era stato ratificato a larga maggioranza anche dai lavoratori”.

“A fine luglio 2016 – scrive ancora Leonelli nel suo atto ispettivo – veniva presentato dall’azienda anche il piano di marketing, che prevedeva un forte rilancio del marchio Perugina, legato al valore aggiunto del territorio e del made in Italy. Il rilancio dell’azienda ha portato risultati positivi tanto da arrivare ad un più 44 per cento di vendite all’estero, per quanto riguarda il bacio e le tavolette. Ma tali maggiori vendite non si traducono, secondo i sindacati, in un conseguente aumento produttivo. Anzi, la Nestlé Perugina avrebbe presentato unilateralmente, ad inizio maggio, un progetto di riassetto organizzativo degli organici che prevederebbe oltre 300 esuberi”.

“Poiché ogni giorno che passa – conclude Leonelli – questa cifra pare lievitare, occorre fare chiarezza e portare a conoscenza dell’opinione pubblica quale sia la reale situazione dello stabilimento di San Sisto”.

 

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