Perugina, si insedia la nuova rsu che va subito alla carica: “Riaprire subito il tavolo al Mise”

PERUGIA – “La Perugina del domani deve restare una fabbrica dolciaria: accanto alla produzione del cioccolato e perciò del brand Bacio che è e dovrà ancor più essere il prodotto principale, servono investimenti negli altri settori quali biscotti, caramelle, confezioni, ossia in quelle produzioni contro-stagionali che permettano alla fabbrica di mantenere inalterato il numero dei dipendenti ad oggi in forza e che tendano a restringere la cosiddetta “curva bassa” produttiva”. Ne è convinta la nuova Rsu della Perugina che si è insediata nei giorni scorsi.
A fine estate scadrà l’accordo sul contratto di solidarietà, che fu sottoscritto dalla Rsu per evitare che gli esuberi dichiarati dalla Nestlè si trasformassero in licenziamenti e per “dare tempo” alla Multinazionale per presentare un piano espansivo di rilancio della fabbrica di San Sisto. Ad oggi – dicono i sindacati – di quel Piano Industriale non c’è traccia e ancora una volta la Nestlè evita l’incontro.
Nella scorsa primavera furono gli stessi lavoratori della Perugina ad elaborare un proprio Piano Industriale, che la Rsu intende fare proprio e che si basa dei punti fermi detti sopra.
Per fare questo è appunto necessario – continua la Rsu – che Nestlè investa risorse in Perugina, sia dal punto di vista tecnico impiantistico, che, soprattutto, dal punto di vista del marketing pubblicitario.
La Rsu ribadirà questi concetti in tutte le sedi, a partire dal Coordinamento Nazionale Nestlè che si terrà a Milano il prossimo 19 gennaio.
La rsu chiede inoltre che sia nuovamente convocato il tavolo ministeriale aperto presso il Ministero dello Sviluppo Economico, e che, questa volta a quel tavolo si siedano i vertici politici del Governo e delle Istituzioni umbre e cittadine.

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