Preci, la Scuola chirurgica pronta a diventare polo di formazione
PRECI – Forse in pochi lo sanno, ma era di Preci l’illustre chirurgo che a fine ‘500 liberò dalle cataratte la regina Elisabetta I d’Inghilterra. Preciani erano anche il primo chirurgo a Venezia nel 1696 e il medico che servì alla corte di Ferdinando II d’Austria. La Scuola chirurgica preciana – nata in torno al 1200, raggiungendo notevole fama – vanta una storia illustre, che è stata recentemente riscoperta ma pochi in Umbria la conoscono. E così è stato messo in campo un progetto per valorizzare un tratto identitario importante di questo territorio, che può rappresentare anche un valido strumento di promozione turistica.
A parlarne è il sindaco di Preci, Pietro Bellini.
“Stiamo cercando di mettere in piedi una serie di attività che riguardano la parte museale – spiega – e alcune iniziative per la valorizzazione di una realtà e una tradizione famosa nel mondo. A breve avvieremo due progetti importanti: uno relativo al censimento degli immobili dei chirurghi preciani e uno finalizzato alla realizzazione di un nuovo itinerario turistico, legato all’arte chirurgica preciana. Si tratta di obiettivi importanti per valorizzare la nostra identità e creare nuove opportunità di sviluppo per il nostro territorio”.
L’iniziativa piace anche all’assessore regionale a Sanità, Welfare e Coesione sociale, Luca Barberini, che lancia l’idea di “riportare alla luce la tradizione della scuola chirurgica preciana, creando spazi e opportunità legati alla convegnistica e alle attività formative. Preci potrebbe diventare un polo di formazione, legato all’università, per studenti in medicina e operatori del settore”.
L’arte chirurgica preciana si sviluppò a partire dal 1200, per quattro secoli, nel Castello di Preci, nelle sue frazioni e nella vicina Norcia, raggiungendo notevole fama. I chirurghi preciani erano provvisti di buona cultura medica generale, ma erano soprattutto degli specialisti urologi e oculisti, eccellendo in quattro particolari tipi di intervento: la litotomia, la castrazione, l’ernia inguinale e la rimozione delle cataratte. Ancora oggi è possibile vedere i ferri della Scuola chirurgica, presumibilmente appartenenti alla suddetta scuola, nell’abbazia di Sant’Eutizio e nel palazzo comunale.
Il museo della chirurgia preciana si trova a Preci, in piazza Marconi. E’ stato aperto nel maggio 2009, grazie alla collaborazione del comune di Preci con l’Università di Perugia e La Sapienza di Roma.