Regione, la presidente Marini sui Fondi Europei: “Puntiamo alla qualità dello sviluppo”

PERUGIA – “La programmazione europea è uno strumento che però presenta limiti e vincoli”. Ha esordito così la presidente della Regione, Catiuscia Marini, nella sua audizione in prima commissione, presieduta dal consigliere Andrea Smacchi, relativamente alle Politiche comunitarie e fondi europei. La Marini ha fornito una panoramica di un settore molto complesso come quello europeo che però ha dimostrato di conoscere bene.

La presidente Marini è partita dagli strumenti a disposizione, Piani operativi nazionali o regionali. Per questa programmazione l’Umbria è una delle Regioni con i programmi operativi già approvati dalla commissione europea. In virtù di questo sono già operative misure sul fondo sociale mentre il fondo per lo sviluppo regionale è entrato nella fase operativa con l’insediamento della nuova amministrazione regionale. Parlando di numeri la dotazione finanziaria è aumentata, dai 1.370 milioni a 1.585, con un effetto moltiplicatore nella mobilitazione delle risorse fino a sette volte. La Commissione europea però farà una verifica intermedia e le risorse che non dovessero essere spese torneranno al governo nazionale.

La tendenza scelta è quella della “concentrazione tematica”, scegliendo obiettivi principali. Sul fondo di sviluppo regionale la Marini ha detto che la Regione si concentrerà su ricerca e innovazione, agenda digitale e misure per il sostegno della competitività dei sistemi produttivi, anche nella transizione verso un’economia a bassa emissione di carbonio. Il fondo sociale europeo sarà incentrato sul sostegno al lavoro, all’inclusione sociale, istruzione e formazione. Particolare l’attenzione all’abbandono scolastico della fascia tra i 15 e 18 anni. Ricerca e innovazione, competitività e prevenzione delle calamità naturali. Misure sono attese anche per le aree interne.

Dalla Marini anche un monito ad una “regia unitaria dello sviluppo rurale”, affinché gli 80 milioni destinati ai Gal abbiano un risultato importante. “E’ finito il momento del sostegno alla quantità dello sviluppo – ha detto la presidente Marini – ormai vogliamo puntare alla qualità”. In arrivo anche uffici informativi e di sostegno per l’accesso a queste misure.

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