Resti umani nel Nera: è giallo sulla morte. La Procura sta effettuando tutti gli accertamenti

TERNI – Tra la melma del fiume Nera alcuni operai – oltre a foglie, rami e residui – hanno fatto la  tragica scoperta del cadavere. Solo la parte inferiore del corpo, in avanzato stato di decomposizione, riportata a galla dalle acque della diga di Recentino. Delle restanti parti dell’uomo nessuna traccia. Indagini inizialmente difficili ben presto risolte.

Infatti, quel corpo sembrerebbe avere già un nome grazie alla tessera sanitaria trovata all’interno di una tasca dei pantaloni.

Si tratterebbe di un etiope di 22 anni, richiedente asilo con problemi mentali, che era stato accolto in una struttura ricettiva a Stroncone. La zia del ragazzo – residente a Roma –  ha fatto denuncia di scomparsa ai carabinieri a settembre.

Ora la tragica scoperta che sembra portare direttamente al nipote. Venerdì pomeriggio è toccato a degli operai che stavano facendo manutenzione nella diga del fiume Nera alle porte di Terni, a ritrovare solo la parte inferiore del corpo.

La Procura sta effettuando tutti gli accertamenti: li coordina il pm Raffaele Iannella, probabilmente intenzionato a richiedere l’esame l’autopsia e l’esame del dna. Gli investigatori non si sbilanciano in merito all’ipotesi del decesso.

Suicidio, omicidio o incidente?

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