Terni, canile di Schifanoia: dubbi sull’accessibilità della struttura

TERNI – Visita del M5S al canile di Schifanoia per far “piena luce su alcune vicende tutt’altro che chiare che avrebbero interessato il canile rifugio Dog Paradise di Schifanoia convenzionato con il Comune di Terni per la custodia di quei cani in numero eccedenti le disponibilità delle strutture di proprietà comunali”.

“In data 28 dicembre la consigliera regionale Maria Grazia Carbonari – dicono i consiglieri Angelica Trenta e Luca Tramini, del M5S di Terni e Narni – accompagnata da una guardia del WWF si è recata in visita al suddetto canile in orario di apertura al pubblico, ma le sarebbe stato negato l’ingresso con motivazioni apparentemente pretestuose che non sembrano avere riscontro in alcun regolamento o normativa di riferimento (necessità di arrivare munita di tuta e calzari o di una non meglio precisata assicurazione)”.

“Situazioni di questo genere sembrerebbero non essere nuove in questa struttura, infatti ricordiamo come nel mese di giugno 2017 anche al deputato Paolo Bernini che si era recato in visita allo stesso canile fu impedito di visitare i cani della struttura. La questione è rimbalzata fortemente anche nei social network dove insistenti voci, post e commenti sembrerebbero confermare come cittadini e associazioni animaliste trovino difficoltà nel visitare la struttura per vedere i cani ivi custoditi”.

“Il M5S sente a tal proposito la necessità di far chiarezza su quanto successo che, se non giustificato da motivazioni più che plausibili, sarebbe un fatto alquanto increscioso. Tutti i cittadini hanno il pieno diritto di visitare i canili pubblici e convenzionati negli orari di apertura, accompagnati da personale autorizzato della struttura, al fine di verificare lo stato di benessere degli animali presenti per poi valutare eventuali adozioni di cani e far in modo che i poveri animali possano avere un ambiente familiare adeguato in cui crescere. Nella nuova convenzione con la Dog Paradise che al Comune potrebbe costare fino a 113 mila euro l’anno, vi è poi scritto in maniera perentoria che l’apertura al pubblico deve favorire l’affidamento dei cani, che sono e restano di proprietà del sindaco, anche in funzione dell’art. 209, comma 2 della l.r. 11/2015 per cui i comuni devono adottare misure idonee affinché vengano rispettati determinati tassi di affidamento. Il “canile aperto” è poi uno degli assi portanti del regolamento sulla tutela e difesa degli animali di cui si è dotato il Comune di Terni già dal 2013″.

“Per questo abbiamo chiesto che la questione venga trattata con la dovuta urgenza in II commissione consiliare con l’audizione di tutti quei soggetti ritenuti utili a fornire informazioni in merito e l’ispezione del canile da parte dell’intera commissione consiliare accompagnati da tutte le associazioni animaliste che operano nel territorio. Richiederemo di poter vedere ogni singolo cane custodito di proprietà del comune. Congiuntamente il gruppo M5s Narni per mezzo del portavoce Luca Tramini approfondirà con ulteriori atti e richieste di documentazioni il motivo per cui il Comune di Narni ancora oggi non abbia proceduto al bando per la gestione del nuovo canile comunale e si continui a pagare un servizio alla struttura privata della Dog Paradise.

Tali azioni si rendono necessarie oltre che per la tutela degli animali presenti nella struttura anche per il gestore stesso che sarà chiamato a chiarire situazioni e fatti che se non verificati potrebbero danneggiare l’attività stessa e le persone che vi lavorano.

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