Terni, la guerra sull’Asm di Bucari contro Ottone. Per due assessori la responsabilità è del Sindaco
TERNI – L’ inchiesta ternana sugli appalti porta alla luce il tentativo di cambiare gli equilibri di potere tra i democratici della città. Nulla di rilevante sul piano penale ma rilevante su quello politico. Non sfugge niente ai politici ternani, basta una semplice iniziativa per seminare il “panico “, come quella organizzata dall’ Asm sulla Ciber security.
Gli assessori Giacchetti e Bucari polemicamente dicono che mentre loro sono “dietro ai problemi dell’ immondizia e della raccolta differenziata, questi si occupano di Cibersecurity”. Come dire c’è chi sta dietro ai problemi seri e chi perde tempo con iniziative futili. In realtà c’è dell’ altro: la manifestazione sarà chiusa dal sottosegretario Bocci , notoriamente vicino al Presidente Ottone, mentre i due inquilini di Palazzo Spada negli ultimi tempi mostrano segni di forte insofferenza nei confronti del rappresentante di governo.
Per i due assessori Carlo Ottone Presidente dell’ Asm “e’ inadeguato” , Bucari si dice pronto a fare una uscita sulla stampa sull’ intero consiglio di amministrazione. C’è di più: per i due membri di giunta sull’Asm lo stesso Sindaco Di Girolamo e’ ” politicamente inadeguato”. Durante una conversazione con il vertice tecnico di Asm, l ‘assessore Bucari chiede, riferendosi al posizionamento di alcuni cassonetti, se il Presidente Ottone ” sta’ fuori di testa”. A dire la verita’ lo stesso direttore aggiunge che e’ ” tutto strumentale e che Ottone non puo’ affermare che la colpa è del comune”. Del resto da diverso tempo era iniziata una offensiva politica contro la Presidenza dell’Asm , con l’obiettivo di far cadere la ” testa” principale.
I rapporti tra i diversi esponenti democratici con il passare del tempo si erano fatti difficili. Una vicenda che documenta la complicata convivenza nel Pd ternano ,con un gruppo intenzionato a ridimensionare lo spazio di chi simpatizzava diversamente. Forse proprio queste guerre sotterranee ( a volte non troppo) hanno rappresentato la debolezza maggiore dei democratici locali.