Terni, l’Arpa: “La qualità dell’aria non migliora”

TERNI – Neanche la crisi dell’industria è riuscita a far migliorare la qualità dell’aria a Terni dove la situazione rimane su livelli di criticità. Il punto è stato fatto nel corso di un convegno organizzato dall’Arpa Umbria, dal Lions club San Valentino e dal centro culturale ternano “Il Punto”  sul tema “La qualità dell’ambiente nei territorio urbanizzati: il caso della conca ternana”.

Se la qualità dell’aria non  ha registrato miglioramenti in questi ultimi anni, non va meglio per le acque dove, in alcune zone, si sono registrati livelli di tetracloroetilene molto alti, causati da una porte attività industriale e artigianale.

Il direttore del dipartimento provinciale dell’Arpa, Adriano Rossi, ha evidenziato come l’inquinamento dell’aria sia connesso a fattori geografici. “La qualità critica dell’aria di terni – ha detto Rossi – è determinata da tre fattori fondamentali: la situazione orografica sfavorevole alla dispersione delle polveri, il traffico e le industrie presenti sul territorio”.

Considerando che neppure la crisi economica che ha interessato l’Italia e l’Umbria negli ultimi sette anni è riuscita a determinare miglioramenti, i tecnici sostengono che la maggiore incidenza nell’inquinamento è determinata dal contesto geografico.

L’Arpa, comunque, è al lavoro per sviluppare interventi di bonifica e mitigazione dell’impatto. A tal proposito sono stati ricordati le iniziative sul fitorimedio e il progetto di recupero delle scorie dell’Ast.

Al convegno sono interventi anche il direttore generale dell’Arpa dell’Umbria, Svedo Piccioni, il direttore tecnico Giancarlo Marchetti, i professori delle Università La sapienza di Roma e della Tuscia di Viterbo, Giuseppe Pennacchia e Naldo Anselmi.

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