Terni, Minniti per la chiusura della campagna elettorale di Paolo Angeletti

TERNI – Chiusura di campagna elettorale all’Hotel Valentino per Paolo Angeletti, candidato sindaco del Partito Democratico e della Lista Civica Terni Immagina. Apre gli interventi il segretario comunale del PD Sara Giovannelli, seguita dal segretario provinciale Paolo Silveri. Poi è la volta dell’onorevole Walter Verini: “Nel programma di Paolo Angeletti c’è tutto quello che può chiedere una città: welfare, innovazione e sicurezza. Riempire le periferie e la città di sprt, cultura e vita. Si combatte così il degrado e la squadra di Angeletti ha le competenze giuste. E’ solo avendo memoria e ricordando le radici che si può guardare al futuro”.

A questo punto prende la parola il candidato sindaco, Paolo Angeletti: “E’ stata un’esperienza gratificante e meravigliosa. Sono state fatte considerazioni poco simpatiche sul passato, ma io guardo al futuro. Ringrazio anche chi non la pensa come noi, perchè ci fa capire la bontà dei nostri valori. I punti del nostro programma sono una conseguenza: i giovani perchè sono il futuro, la sicurezza, immigrati e poveri non possono esserne considerati la causa. Gli incentivi per il rilancio delle imprese ci sono, si tratta di metterli in atto.

Il leader di Labdem Cesare Damiano: “In questi giorni è stata abusata la parola cambiamento. Mi chiedo quale cambiamento? Forse il cambiamento dei partner internazionali, dall’Usa alla Russia. Forse le buche di Roma che sono più grandi. Di Maio ha accolto la mia proposta di taglio alle pensioni d’oro, peccato che arriverà a dire di dover tagliare le pensioni dei poveri. E sui dazi e la chiusura dell’Ilva cosa dicono? L’industria deve andare al passo con il risanamento ambientale. Grazie a Paolo Angeletti e tutti coloro che ci hanno messo la faccia, perchè criticare dopo è molto facile. E’ ora di dire che la passata Amministrazione è caduta non per il fuoco delle opposizioni ma per le divisioni interne del partito”.

In chiusura il Ministro degli Interni uscente, Marco Minniti: “L’interrogativo che mi inquieta è dove sta andando il nostro Paese? Dobbiamo ripartire dai valori, quei valori che ha ricordato anche Paolo Angeletti e che ci hanno permesso di costruire un’Italia libera e bella. Dove andiamo ora? Non esiste Paese al mondo dove un Presidente del Consiglio chiede permesso a un Ministro per dire una cosa. Non esiste paese al mondo dove un Ministro degli Interni non rappresenta e garantisce tutti i cittadini, ma solo una parte visto che continua a fare comizi e farsi i selfie accanto alle ruspe. Con le dichiarazioni sulla Tunisia ha buttato via mesi di lavoro. Mesi in cui l’Italia ha avuto il ringraziamento dell’Onu per il cordone umanitario con la Libia. Abbiamo dimostrato di saper governare i flussi migratori mantenendo un’anima. Nell’ultimo anno 122.000 partenze dalla Libia in meno che significa un crollo del mercato degli esseri umani, e contestualmente 160 mamme con i loro bambini fatti arrivare in Italia. I flussi si possono governare, ma cancellarli è impossibile. E con chi poi? Con l’Ungheria, con la Slovacchia, con la Polonia? Questo deve fare la sinistra. I populisti soffiano sul fuoco per tenere ancorate le persone alle loro paure, noi abbiamo il compito di liberarle. Mentre a San Ferdinando un sindacalista, migrante regolare, veniva ucciso, per il Ministro degli Interni l’emergenza era un immigrato che spennava un piccione in piazza”.

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