Todi, sgominata l’organizzazione che riforniva di droga la Media valle del Tevere

TODI – Sgominata con quattro arresti una banda che riforniva di stupefacente il mercato della media valle del Tevere. I carabinieri di Todi, a conclusione di una indagine articolata e coordinata dalla Procura della Repubblica di Spoleto, hanno arrestato  E.G. e D.D., italiani rispettivamente originari di Casal di Principe (CE) e Pozzuoli (NA) ma residenti a Monte Castello di Vibio e Todi e due nordafricani, R.A. di origine tunisina residente a Marsciano e B. M. di origine marocchina, residente a Todi.

I quattro si sono resi responsabili di spaccio di stupefacente del tipo cocaina immessa sul mercato locale. Nel corso delle indagini, avviate nel mese di gennaio 2017, sono stati documentati numerosi episodi di spaccio e sequestrati gr. 200 di stupefacente.  Al centro dell’organizzazione l’imprenditore edile E.G., campano di origine ma residente da molti anni a Monte Castello di Vibio e ben radicato nel territorio che, insieme alle zone del tuderte e del marscianese, è il centro dell’ingente giro d’affari che è stato scoperto. L’uomo, che manteneva assidui contatti con altri soggetti di origine campana, aveva tessuto una fitta rete di rapporti e collegamenti grazie ai quali riusciva a “distribuire” lo stupefacente, avvalendosi dell’opera degli altri tre arrestati.

Le attività tecniche condotte hanno anche consentito ai Carabinieri di accertare che E.G. riforniva di stupefacente alcuni soggetti locali, accettando anche pagamenti dilazionati, proprio in virtù della lunga conoscenza. La cocaina è stata rinvenuta, occultata all’intero di  tubi di silicone usati nell’edilizia, opportunamente svuotati del contenuto originario e riempiti con lo stupefacente.

Indagine durante, oltre a procedere al sequestro dello stupefacente, i militari del Nucleo Operativo di Todi hanno anche tratto in arresto una donna italiana residente a Fratta Todina (PG), trovata in possesso di circa gr. 150 di cocaina pura, pronta per essere tagliata e divisa in dosi. Lo stupefacente, se immesso sul mercato, avrebbe fruttato un illecito guadagno di oltre €. 30.000.   Sempre per spaccio di stupefacenti, poco tempo dopo, a finire in carcere è stato un uomo di origine marocchina, trovato in possesso di gr. 50 della stessa sostanza.

Nel medesimo contesto investigativo sono anche stati denunciati a p.l. un trentenne perugino e un giovane tuderte, rispettivamente accusati di concorso in spaccio e favoreggiamento e sono stati segnalati alla Prefettura di Perugia diversi assuntori locali che si rifornivano dal gruppo indagato. Tre dei quattro arrestati sono stati trasferiti nel carcere di Spoleto, mentre il quarto, il marocchino B.M., è stato posto agli arresti domiciliari nella propria abitazione di Marsciano, che come quelle degli altri coindagati è stata perquisita con l’ausilio di unità cinofile del Centro Cinofilo Carabinieri di Firenze, consentendo il sequestro della somma di €. 3.700, ritenuta provento dell’illecita attività e di materiale vario che dovrà essere analizzato dagli investigatori.

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