Un umbro su tre è fumatore: ecco i dati dell’indagine Usl Umbria 2

PERUGIA – Quasi un umbro su tre è fumatore, un dato tra i più alti in Italia e in aumento fra le donne, un vizio diffuso soprattutto le persone con basso livello di istruzione e difficoltà economiche: il dato preoccupante emerge dallo studio Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia), un’indagine condotta dall’Usl Umbria 2 e presentata in vista della Giornata mondiale contro il fumo, in programma mercoledì prossimo.

In base alla ricerca, a fronte di una media nazionale del 26%, nel territorio dell’azienda sanitaria (che rispecchia la media regionale) i fumatori sfiorano quota 30%, con una percentuale del 21% di ex fumatori (soggetti che dichiarano di non fumare da almeno 6 mesi) e del 49% di non fumatori. In Umbria solo nel 67% dei casi gli operatori sanitari chiedono agli utenti se fumano (62% il dato medio nazionale). “Malgrado i dati siano sensibilmente migliori rispetto alla media nazionale – spiega una nota dell’Usl Umbria 2 – c’è la necessità di aumentare ancora il coinvolgimento e la sensibilizzazione degli operatori sanitari nella battaglia contro il fumo”.

L’indagine prende in considerazione anche il cosiddetto ‘fumo passivo’: per quanto riguarda i divieti di fumo, il 74% evita di fumare in casa, l’80% in casa con i bambini. Più alte le percentuali di astensione dal fumo nei luoghi di lavoro (89%) e nei locali pubblici (86%).
In occasione della Giornata mondiale contro il fumo, promossa dall’Oms, gli epidemiologi dell’azienda sanitaria ricordano “che il fumo di tabacco è il principale fattore di rischio di numerose patologie croniche, in particolare malattie cardiovascolari, respiratorie e neoplasie. Rappresenta inoltre – sottolineano – il primo fattore di rischio evitabile di morte precoce, a cui gli esperti attribuiscono circa il 12% degli anni di vita in buona salute persi a causa di morte precoce o disabilità”.

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