Spoleto, 16 ore di attesa al Pronto soccorso: a mezzanotte un cittadino chiama la Polizia

L’obiettivo dovrebbe essere duplice: garantire il soccorso immediato ai casi più urgenti ma anche limitare a 4 ore l’attesa massima in Pronto Soccorso. Tra l’altro c’è anche una nuova legge del 2021 che disciplina i tempi massimi di attesa e le priorità di entrata e visita . Proprio i tempi di attesa sono ormai considerati il vero vulnus del nostro sistema sanitario. Purtroppo negli ultimi tempi sono sempre di più i cittadini umbri che denunciano situazioni paradossali, in contrasto con il comune modo di pensare o con le più elementari norme del buon senso, e quindi inaccettabili. Ad essere sbalordito questa volta è un 70enne di Spoleto che ha accompagnato la nuora al Pronto soccorso del San Matteo degli Infermi di Spoleto. E’ arrivato alle 7,30 ma verso mezzanotte era ancora lì, la nuora non era stata ancora dimessa. A quel punto, indignato e risentito, ha chiamato la Polizia del locale commissariato. Del resto erano passate quasi 16 ore dall’arrivo. Dopo pochi minuti sono arrivati gli agenti che hanno chiesto chiarimenti al personale del Pronto soccorso. I sanitari hanno spiegato che la donna era stata sottoposta a degli accertamenti diagnostici che richiedevano una attesa abbastanza lunga. Ad allungare i tempi, avrebbero spiegato ancora i sanitari, era stato anche l’arrivo di alcuni “codici rossi” sopraggiunti nel corso della giornata. Giustificazioni difficile da comprendere per un cittadino in attesa da oltre 16 ore che però sono la conseguenza di una realtà, quella del San Matteo degli Infermi di Spoleto, ormai insostenibile. Un Ospedale fortemente penalizzato e con organici ridotti all’osso.