Spoleto, la paradossale storia della Dante Alighieri: dopo sei anni dal sisma tutto daccapo

E’ una storia infinita quella della scuola media Dante Alighieri di Spoleto. Prima un progetto, poi un altro e chissà quanti ancora. L’unica certezza è che a sei anni dal terremoto (30 ottobre 2016) nulla è successo e il futuro dello storico edificio scolastico di Spoleto resta incerto. C’è un’altra cosa certa: in tutte le città dell’Umbria vengono inaugurate scuole nuove e sicure mentre a Spoleto continuano le querelle: prima (2017) il Polo scolastico di San Paolo, poi cambia amministrazione (2018) che si dichiara contraria alla delocalizzazione e sposa l’idea di ricostruire la scuola dove è sempre stata. Due anni dopo arriva in città il commissario straordinario Giovanni Legnini che aderisce all’iniziativa dell’allora amministrazione e stanzia 5,8 milioni di euro per consolidare, mettere in sicurezza e ristrutturare la scuola dov’era. Nella primavera del 2021 , dopo quattro anni e mezzo, il Comune di Spoleto ha pubblicato la gara di appalto. Anni di chiacchiericcio vano e inconcludente con studenti e insegnanti irritati e rassegnati. Lezioni spostate nella scuola media Pianciani e in quella primaria Sordini, con disagi e situazioni assai sgradevoli. A distanza di sei anni c’è una inevitabile sorpresa: i 5,8 milioni di euro stanziati non bastano più. Forse saranno necessari dieci milioni, forse di più. Resta ancora un problema da sciogliere: adeguare o demolire l’edificio esistente ? Una storia paradossale che contrasta con le più elementari norme del buon senso. Sembra tutto inverosimile.