Perugia, dopo la tempesta Giunti resiste. Ma….

La quiete (almeno apparente) dopo la tempesta. I segni della contestazione a tratti violenta di ieri sera sono ancora evidenti a Pian di Massiano. La furia degli ultras non ha risparmiato nessuno: dallo stato maggiore, composto da Santopadre (che per la prima volta da quando presiede la società biancorossa si sente messo in discussione), Goretti e Pizzimenti ai giocatori e all’allenatore. Il nervosismo era palpabile da subito e ne hanno fatte le spese sia due vetri, che sono stati sfondati con delle sassate, che lo stemma del Perugia Calcio, rimosso con forza dal pullman della squadra.

Nonostante Federico Giunti sia stato uno dei più bersagliati dalla furia della tifoseria (per la verità più per motivi legati al polemico addio di 20 anni fa che per i risultati sportivi) sarà lui a guidare ancora i suoi ragazzi, che devono averlo evidentemente sfiduciato (perchè certe cose si vedono lontano un miglio). Per salvare il posto il tecnico di Città di Castello dovrà vincere contro il fanalino di coda Cesena, altrimenti la sua seconda avventura al Curi sarà finita. E già si fanno i nomi per la sostituzione: da Stellone a De Zerbi, fino alla suggestione del ritorno di Serse Cosmi, fermo da quasi un anno dopo l’esonero a Trapani, che però difficilmente accetterebbe l’incarico viste alcune illazioni nei suoi confronti riguardo lo svolgimento del famoso spareggio tra Perugia e Fiorentina del 2004.

Tutto però può succedere, ma la mente ora è rivolta al match di martedì contro la squadra di Castori, che nonostante l’ultima posizione, da quando è subentrato il tecnico di San Severino Marche, è diventata una pessima cliente per tutti. Spetterà quindi a Giunti trovare senz’altro le contromisure giuste per cercare di uscire da questa crisi, ma sarebbe troppo facile concentrare le attenzioni tutte su di lui: sono i giocatori che dovrebbero darsi una regolata mostrando più attaccamento alla professione e una maggiore applicazione in campo e negli allenamenti. Il motivo? E’ semplice. Non si può passare dalla squadra che mostra più gioco e solidità della serie B a quella colabrodo. Ne sono una testimonianza i 13 gol subiti nelle ultime quattro partite, più della metà dei quali derivati da distrazioni e da errori individuali. Giunti sarà pure un allenatore inesperto, ma questa situazione non solo non lo aiuta, ma rischia davvero di stritolarlo.

Ma una cosa è certa: si sta letteralmente gettando alle ortiche un campionato ampiamente alla portata dei Grifoni ed è questa la cosa che (giustamente) ha fatto imbestialire i tifosi. Poi sulle modalità della protesta si può discutere in tanti modi. La stagione è ancora lunga, ma quella di martedì sarà l’ultima occasione per ritrovare faccia e credibilità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.