Podismo, Giro dell’Umbria, sigillo di Loitanyang e Poesini
Chiusura in grande per il 19° Giro Podistico dell’Umbria, che a Tuoro sul Trasimeno ha chiuso il suo cammino iniziato giovedì con l’unica tappa mattutina della kermesse. C’era grande attesa per la sfida femminile, con Federica Poesini e Ana Nanu divise da appena 23” alla vigilia dell’ultima partenza. La sfida fra le due è stata vibrante e densa di tatticismo, la fatica delle quattro giornate di corsa si è fatta sentire nelle gambe delle protagoniste, ma alla fine la Poesini è riuscita a portare a casa la vittoria finale, chiudendo la tappa conclusiva al terzo posto, dietro due atlete giornaliere, Linda Carfagna (Gubbio Runners) che si è aggiudicata la frazione di quasi 11 km in 46’18” e Sara Cortona (Atl.Il Colle) seconda a 14”. La portacolori della Tiferno Runners ha chiuso a 23”, aggiudicandosi così il Giro con 56” su Ana Nanu (Atl.Rimini Nord) e 3’49” su Francesca Dottori (Sport Atl.Fermo) che per soli 7” ha contenuto il veemente ritorno negli ultimi due giorni di Emanuela Varasano (Atl.Capanne).
Ben diversa la situazione in campo maschile, dove il kenyano della TX Fitness Simon Kibet Loitanyang ha bissato la vittoria dello scorso anno alla stessa maniera del 2020, ossia aggiudicandosi tutte e 4 le tappe. Nell’ultima è stata avvincente la sfida con Fabio Conti, partecipante giornaliero dell’Atl.Winner Foligno, ma alla fine Loitanyang ha fatto fermare i cronometri sul tempo di 35’16” con 28” su Conti e 2’04” su Umberto Persi (AT Running). Nella classifica finale il corridore africano iscrive il suo nome nell’albo d’oro con 5’43” sullo stesso Persi e 13’27” su Nicola Zibetti (Atl.Winner Foligno).
Eccezionale la partecipazione all’ultima tappa sulle rive del lago Trasimeno, con oltre 270 atleti in gara. Perfetta per tutta la settimana la gestione della complessa macchina organizzativa da parte dell’Atl.Capanne di Sauro Mencaroni, che anche grazie all’appoggio delle autorità locali e delle forze dell’ordine ha potuto portare a termine un compito davvero gravoso, dimostrando che allestire gare podistiche in sicurezza è assolutamente possibile anche in tempo di pandemia. Per il Giro dell’Umbria, la più antica delle prove a tappe in Italia, è un ulteriore titolo di merito.