Sir Conad, Lanza: “Perugia è già casa mia. Con Trento sfida speciale”

Sette anni in una società importante, che lo ha cresciuto e gli ha regalato anche l’importante vetrina della maglia azzurra, non si possono dimenticare, ma il presente impone di andare oltre il sentimento. È così Filippo Lanza si appresta ad affrontare Trento per la seconda volta da avversario, dopo la non positiva parentesi della Supercoppa. Sperando naturalmente in un finale diverso.

Lo schiacciatore veronese apre la conferenza stampa di questo pomeriggio esprimendo le sue sensazioni all’antivigilia dell’incontro: “Il clima è quello della grande attesa. Sarà un match importante, un vero esame. Il primo non lo abbiamo passato, ma possiamo mettere alla prova il lavoro della settimana. Non diamo eccessivo peso alla Supercoppa, impegnamoci per migliorare. Mi trovo molto bene sia a livello societario che di tifoseria, che mi ha dimostrato affetto sin dal primo giorno. Voglio migliorare e sto lavorando giorno per giorno per farlo. Ho un allenatore come Bernardi, che mi dà fiducia. Voglio dimostrare di poter dare il massimo e sono convinto che ci riuscirò”.

Trento significa ancora tanto per Pippo: “È il mio passato, la città che mi ha cresciuto. Se sono qui è anche grazie a questa società. Ad oggi però sono avversari e l’emozione ci sarà nell’incontrare vecchi compagni e amici, non certo a giocarci contro. Si tratta pur sempre di pallavolo e bisogna cercare di vincere”.

Lanza è un giocatore ancora alla ricerca della miglior condizione: “Lavoro dalla mattina alla sera per riuscirci. So di avere delle potenzialità, non sono il tipo che si accontenta facilmente. Ma a me non importano le mie prestazioni personali, ma come la squadra si esprime. I cambiamenti sono stati evidenti rispetto allo scorso anno, ma credo che il talento presente in rosa dia la possibilità di creare un gioco spettacolare e redditizio”.

“Inferno ” spiega quali differenze possono esserci rispetto allo 0-3 incassato ad inizio mese: “Abbiamo creato delle sicurezze ed una sinergia di gruppo maggiore. Riusciamo ad allenarci meglio e questo aumenta sicuramente le possibilità di gioco. Sarà una partita in buona parte diversa”.

Ottimo l’approccio con la sua nuova realtà anche nello spogliatoio: “Ho legato un po’ con tutti. Quel che mi ha colpito è che, nonostante ci siano dei campioni dal talento assodato, abbiamo un’umiltà che mi ha fatto riflettere. Non si sentono superiori a nessuno, danno il massimo e lo pretendono dagli altri”.

Dove poter migliorare ancora? “Si può crescere sempre. Nel mio ruolo devo essere il giocatore di equilibrio, concentrandomi su fondamentali come muro e difesa, non come in passato dove magari pensavo più ad attaccare. Per me è una sfida ricoprire un ruolo del genere”.

Altro elemento ad aver colpito l’ex di turno è De Cecco: “Non ho mai conosciuto un talento così grande. Con l’allenamento l’intesa non potrà che migliorare. La sua forza è l’imprevedibilità”.

Quale partita attendersi domenica? “Sono partite belle da giocare e da vivere. Ci sarà da combattere. Sono curioso di vedere il palazzetto dalla parte buona, io che l’ho sempre vissuto da avversario. Sarà un big match, vogliamo tutti giocarlo e credo che il pubblico avrà la possibilità di giocare con noi”.

Sul possibile feeling esaurito con il suo ex coach Lorenzetti l’azzurro preferisce glissare: “Non parlo di chi non è presente. Lollo Bernardi è la mia realtà e mi piace valorizzarla, come lui fa con me”.

Si parla di una Sir come candidata a vincere in Italia e in Europa, ma la prudenza è d’obbligo: “Sulla carta siamo tra le più forti, ma la carta non fa vincere. Ci sono tante cose da mettere insieme, sta anche a me creare affinità con i compagni”.

In chiusura, alcune note di carattere ambientale: “Il rendimento di un giocatore non dipende dal tempo e dal luogo. Ci si adatta. Sono contento perchè questa società mi ha dato ciò che mi serviva per considerarmi a casa”.

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