Ternana, Ranucci: “Doccia fredda, ma non ci fermeremo”
Non si è fatta attendere la risposta di Stefano Ranucci dopo la sentenza del Consiglio di Stato che di fatto ha annullato quella del Tar del Lazio che aveva ripristinato la B a 22 squadre. E’ durata dunque solo tre giorni la gioia della società di Via della Bardesca, che ora deve in pratica ricominciare tutto da zero, con l’enorme possibilità di una beffa che è dietro l’angolo. Il presidente rossoverde è stato ospite oggi a Teleterni esprimendo la sua delusione, ma anche la sua decisione nel proseguire la battaglia.
“Queste è una doccia fredda – apre così Ranucci – arrivata pure stavolta al mattino. Non è la prima volta, in questa estate in particolare, che si decide qualcosa in nottata”.
Il procedimento lascia parecchi dubbi: “Il signor Perotti, vale a dire il giudice designato, ha omesso un particolare fondamentale: la Figc, ricorrente principale, aveva chiesto di essere udita dal Consiglio di Stato, correlando la richiesta con l’ordine del giorno del consiglio federale del 30. Il giudice ha ignorato ciò ed emesso un provvedimento inaudita altera parte. Si aprono degli interrogativi. C’era la possibilità di fissare l’udienza l’8 novembre, invece è stata fissata il 15”.
Nessuna voglia di fermarsi, nonostante tutto: “Non potevamo immaginare che il Consiglio di Stato sconfessasse di fatto il Tar. Ora, non capiamo come procedere, ma sicuramente procederemo. Voglio scusarmi con i tifosi e gli appassionati perchè capisco come queste cose possano allontanarli dagli stadi, ma noi non possiamo accettare queste decisioni. Andremo avanti”.
Possibile anche in tavolo con la Federcalcio: “Va sottolineato che questo è avvenuto pure dopo le dichiarazioni di Gravina e Sibilia, vale a dire presidente e vicepresidente Figc, oltre che del giudice del Collegio di garanzia del Coni, Frattini. Ma c’è stato anche il parere autorevole di Antonio Tajani e altre di persone, sempre autorevoli. Ed infine, pure l’ex commissario federale ha detto che se tornasse indietro non rifarebbe la B a 19 squadre”.
Il motivo è chiaro: “Credo che alla base di tutto ci siano davvero motivazioni di natura economica. Se diciannove squadre fanno tutto questo, se il Tar dà ragione alle ricorrenti, dicono che chiederanno i danni. Ma, danni di cosa? Ecco, non vorrei che dietro ci sia un serio problema economico che riguarda quelle diciannove”.
Infine, la conferma che la battaglia non finirà qui: “Non abbiamo più intenzione di farci prendere a schiaffi in questa maniera”.