Ternana, ripescaggio possibile? Ecco perchè…

E’ oramai risaputo che la dirigenza rossoverde stia lavorando alacremente per allestire un organico competitivo per la serie C (a tal proposito, è ufficiale da oggi il ritorno di Pasquale Fazio dopo i tre anni al Trapani), ma in città circolano le voci di un possibile ripescaggio in cadetteria viste le annunciate disavventure di alcune società per varie ragioni. Qualora questa eventualità, realisticamente parlando ancora remota, si concretizzasse per le Fere sarà la terza volta, dopo quella del 2002 (in B, dopo essere retrocessi sul campo in seguito alla sciagurata sconfitta di Bari) e del 2011 (in Prima Divisione, dopo che la squadra diretta da Giordano perse il playout contro il Foligno).

Ma perchè la Ternana potrebbe essere ripescata? Ci sono tre società, vale a dire Bari, Foggia e Cesena, che rischiano fortemente l’iscrizione nel prossimo campionato per motivazioni diverse. Mentre la squadra del presidente Giancaspro deve trovare assolutamente 5 milioni per la ricapitalizzazione entro il 16 giugno, pena la messa in liquidazione, i satanelli potrebbero rischiare la retrocessione di ufficio per irregolarità amministrative (il 22 la richiesta della Procura Federale). Infine i romagnoli, nonostante la salvezza conquistata, si trovano a dover gestire una situazione debitoria piuttosto pesante e sarà il Tribunale di fallimentare di Forlì a prendere una decisione in merito. Il ripescaggio dunque potrebbe scattare anche in caso di non iscrizione di soltanto una di queste tre squadre.

Da qui il secondo interrogativo: le Fere hanno il diritto per tornare in B dalla porta di servizio? Malgrado il desolante ultimo posto della passata stagione sembrerebbe proprio di sì. I criteri sorriderebbero tutti ai rossoverdi: il numero di spettatori dell’ultimo quinquennio e la tradizione sportiva legata ai campionati di Serie B disputati. L’unica che potrebbe insidiarle poteva essere il Novara, ma attualmente è fuori dai giochi per la penalizzazione subita nel 2016 a causa degli stipendi pagati in ritardo.

Capitolo a parte merita il caso Spezia – Parma, con due ex rossoverdi, Ceravolo e Calaiò, che si sarebbero scambiati dei messaggi alla vigilia dell’incontro con gli spezzini Masi e De Col chiedendo di ammorbidire le proprie resistenze in un match che sarebbe poi valso ai ducali la promozione diretta in serie A. Il caso è sotto la lente di ingrandimento della Procura Federale, che dovrà verificare la reale portata di questi sms per eventualmente ravvisare gli estremi per l’illecito sportivo.

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