Emodialisi Terni, emergenza personale: mancano infermieri per la dialisi

” Per favorire l’apertura del nuovo reparto di Nefrologia, dotato di otto posti letto, furono spostate 5 unità infermieristiche dalla dialisi per formare le restanti unità del personale della nefrologia in quanto non esperti nell’uso della dialisi. Di fatto, seppur involontariamente tale spostamento ha finito per penalizzare il reparto di dialisi in quanto ad oggi le cinque unità non sono state reintegrate e il reparto di Nefrologia non ha ancora raggiunto l’autonomia necessaria”, è la denuncia fatta da Fp Cgil alla Azienda Ospedaliera di Terni. In poche parole al Santa Maria si è spogliato un altare per vestirne un altro. Ora chi soffre per la scelta fatta sono i malati della dialisi e il personale rimasto. Si lamentano i malati, così come il personale sanitario costretto, anche a parere del consigliere comunale del Pd Francesco Filipponi, a ” fare doppi turni” anche perché non sono state più fatte le assunzioni promesse dalla Regione e dall’Azienda Ospedaliera. Il reparto della dialisi è organizzato in due sale. Nella sala B con 12 posti letto vengono curati pazienti con elevata complessità assistenziale, il rapporto infermiere-paziente è di 1 a 3; occorrono quindi 4 infermieri a turno. La sala A conta sempre 12 posti letto e assiste pazienti con una situazione meno complessa e più stabili. Prima dell’apertura del reparto di nefrologia c’erano 4 infermieri a turno, ora sono ridotti a 3. La sala A però garantisce anche le urgenze e a giorni alterni si occupa dei pazienti hbv. ” Sono troppi anni in cui il reparto di emodialisi dell’Ospedale di Terni registra un’insufficiente organico infermieristico che rischia di peggiorare il servizio. Attualmente , in alcuni casi, il personale è costretto ad effettuare anche doppi turni mettendo a repentaglio la vita stessa dei pazienti”, accusa sempre il consigliere Filipponi. Per questo si chiede al Sindaco Leonardo Latini di intervenire sulla Regione e, in particolare, sulla presidente Tesei e l’assessore alla sanità Coletto.