Incontro in Regione per Ast, i sindacati chiedono “tempi rapidi per accordo di programma”

Ritengono che per l’Ast di Terni si sia “arrivati ad un passaggio decisivo per il futuro del sito industriale integrato” i sindacati dopo l’incontro in Regione con le istituzioni locali relativo ad un aggiornamento sulla situazione inerente le politiche industriali e di sviluppo del gruppo. Incontro che “non ha sciolto i nodi che ormai da troppo tempo sono presenti” sottolineano Cgil, Cisl e Uil. Le organizzazioni sindacali nel ribadire, in un comunicato congiunto, le “criticità più volte evidenziate nel percorso svolto e nel non coinvolgimento delle parti sociali”, aggiungono che “Ast Terni rappresenta una eccellenza del manifatturiero italiano, una produzione  strategica nel panorama degli acciai speciali europei e principale ricchezza economica e produttiva per la Regione Umbria”. Proprio per questo ritengono che “istituzioni, Governo e Unione Europea debbano in tempi rapidi fornire risposte sull’accordo di programma”. Per Cgil, Cisl e Uil “vanno assolutamente esplicitati e certificati da tutti gli attori coinvolti i tempi, gli impegni in esso contenuti e quali e quanti fondi ministeriali o altre risorse vengono messe a disposizione per il territorio  ternano, i diversi strumenti Pnrr-Area Sin-fondi ministeriali e fondi europei ed altri si intrecciano tra di loro e su quali capitoli di spesa o investimento si indirizzino dentro una idea di sviluppo integrato e sostenibile ben precisa che tenga presente temi fondamentali che come sindacato abbiamo evidenziato già in passato come energia”.  Si tratta di un passaggio decisivo per i sindacati, non solo per Ast ma per l’intero territorio. “Crediamo che non sfugga a nessuno – sostengono Cgil, Cisl e Uil – il fatto che investire su infrastrutture materiali e immateriali, affrontare i temi dell’approvvigionamento energetico, proseguire il miglioramento continuo sull’ambiente, investire e migliorare i fattori localizzativi territoriali e valorizzare il lavoro in termini quantitativi e qualitativi, rappresentano i presupposti indispensabili verso uno sviluppo sostenibile  in tutte le sue eccezioni nell’interesse generale di tutta la comunità ternana e il suo comprensorio. Tutto ciò – proseguono i sindacati – deve essere propedeutico al rafforzamento di Arvedi Ast ma anche alla costruzione di una visione complessiva per un modello di sviluppo territoriale che possa creare i presupposti anche per nuovi insediamenti produttivi. In questa ottica vanno rafforzati i diversi livelli di interlocuzione a cominciare dalla necessità che la proprietà di Ast, dopo i buoni propositi annunciati, sia veramente disponibile a presentare “un piano industriale di rilancio e sviluppo delle produzioni ternane” e come i progetti  si “intersecano con l’accordo di programma”. Una cosa però deve essere certa: occorre un piano industriale che affronti i temi degli investimenti di processo e di prodotto; le strategie commerciali; la sostenibilità produttiva, ambientale e sociale ed il relativo posizionamento dell’asset ternano dentro lo scacchiere delle produzioni nazionali ed internazionali. “Piano industriale – precisano Cgil, Cisl e Uil – che affronti il tema dell’occupazione rendendo le relazioni sindacali sempre più partecipative. Ribadiamo che occorrono impegni precisi e certi che diano il senso di un’azienda capace di guardare al futuro raccogliendo e anticipando le sfide che nel settore degli acciai si presenteranno. Vanno assunti impegni precisi sui temi di salute, ambiente e sicurezza mettendo al centro il valore del lavoro anche attraverso il rinnovo del protocollo Sas (Salute, ambiente e sicurezza) rilanciando l’iniziativa di un protocollo che regoli e tuteli il sistema dei lavoratori in appalto. Serve, inoltre, difendere il valore delle filiere produttive sviluppatesi in questi anni nel territorio ed investire su una nuova organizzazione della logistica e dei trasporti con finalità di sostenibilità ambientale”. Occorre, in poche parole, una vera e propria assunzione di responsabilità da parte dei soggetti interessati. ” Il dilazionare dei tempi – concludono i sindacati – e le troppe incertezze rischiano di indebolire complessivamente il tessuto produttivo, economico e sociale di questo territorio. La Comunità ternana merita risposte certe e capaci di guardare al futuro con ottimismo che tenga coesi tutti questi elementi senza contrapposizioni. Ne vale il futuro di Terni e della fabbrica”.