La Procura indaga su come Romboli si sia procurato il metadone. Attesa per risultati sulla bottiglietta.

È determinato ad andare fino in fondo il Procuratore della Repubblica di Terni Alberto Liguori. Chi lo conosce bene sa che questa storia lo ha turbato molto, il suo animo è sconvolto come non mai. Per questo vuole sapere come Aldo Maria Romboli si sia procurato il metadone che spacciava a 15 euro per comprarsi la cocaina. Non farà sconti a nessuno, non si darà pace fino a quando non saprà con esattezza come sia arrivato nelle mani del pusher. ” Io la mia responsabilità me la prendo tutta – ha detto Liguori – ma ognuno è chiamato a fare la propria parte “. Del resto Romboli , nel corso dell’ interrogatorio, ha confessato di aver ceduto anche a giugno un’altra dose di metadone. Durante il confronto con il magistrato ha detto che i ragazzi erano a conoscenza che si trattava di metadone e non di cocaina. Gli amici, invece, sostengono esattamente l’opposto.  I Carabinieri a loro volta hanno acquisito la cartella clinica di Aldo Maria Romboli, da tempo in cura al Sert. E proprio su questo aspetto torna prepotentemente il pensiero del Procuratore della Repubblica. ” Abbiamo l’ obbligho – ha detto Liguori – di controllare se c ‘è stato il rispetto delle regole che prevedono l’autogestione del tossicodipendente “. L’attenzione degli inquirenti si concentra proprio sul piano terapeutico per sapere se teneva conto dell’ affidabilità di Romboli al quale sarebbe stata concessa l’opportunità di portarsi a casa il metadone per curarsi. C’è,  inoltre, attesa per i risultati delle analisi fatte sulla bottiglietta, per sapere che tipo di sostanza c’era dentro . Una bottiglietta che i Carabinieri hanno preso martedì all’interno della microcar di Flavio. Proprio in quella bottiglietta,  ha sostenuto Romboli davanti al magistrato ,  il puscher avrebbe mischiato metadone e acqua. I risultati sono attesi nelle prossime ore.