Ospedale di Terni, i sindacati hanno incontrato il nuovo direttore generale Casciari
“Per anni l’azienda ospedaliera di Terni
“Eppure i segnali c‘erano tutti – osservano i due sindacalisti – le innumerevoli manifestazioni di protesta di Cgil, Cisl e Uil, il ricorso allo stato di agitazione davan
È poi notizia di questi giorni, confermata oggi in un incontro dei sindacati con il dottor Casciari, nuovo direttore generale dell’
“Questo comporta il mancato rinnovo dei contratti di 12 Oss – annunciano Lucci e Candelori – figura professionale spesso poco menzionata, ma la cui importanza è fondamentale per la cura del malato. Inoltre, entro l’anno, per vari motivi, l’azienda perderà circa 20 infermieri ed è poi in forse il rinnovo del personale Covid pari a circa 30 unità”.
Fp Cgil e Uil Fpl riferiscono inoltre che rimangono “in forse” i processi di stabilizzazione possibili con la legge Madia per l‘anno 2023. Così come rimangono “in sospeso” le nomine dei primari in almeno 10 strutture importanti, direttori che sono elemento essenziale per una buona organizzazione e una ripresa di attrattività dell’azienda per le regioni limitrofe.
“Se ad oggi la situazione dell’ospedale è a dir poco precaria – insistono Lucci e Candelori – da qui a qualche mese potrebbe implodere, con la conseguenza di un’ulteriore riduzione dei servizi e chiusura di reparti. Del colloquio avuto con il direttore abbiamo apprezzato la trasparenza sui dati, che confermano purtroppo quanto da tempo andavamo dicendo: l’azienda ha una grande maggioranza di indici di performance del tutto negativi, appesantiti anche dal mancato filtro del territorio (quindi della Usl 2), che di fatto ha imposto all’azienda un carico di lavoro enorme a partire dal Pronto Soccorso”.
In conclusione, vista l’impossibilità per ora di implementare il personale, due sono i filoni di intervento che l’azienda ospedaliera intende seguire: una rivisitazione dell’organizzazione interna, che necessità di una forte e costante collaborazione della dirigenza medica, in particolare per ovviare al fenomeno dei letti nei corridoi e delle liste di attesa; e un rinnovato e fattivo rapporto con l’Usl 2, a partire da una maggiore presa in carico dei pazienti cronici a domicilio, con un utilizzo totale e diretto dell’ospedale di Narni e del centro geriatrico per i pazienti con malattie croniche, che non necessitano di una assistenza particolarmente complessa.
“Come sindacato confederale –