Assemblea legislativa, ok alle linee guida sulla programmazione scolastica

PERUGIA – Con 13 voti favorevoli della maggioranza (Pd-Misto Mdp-SeR) e 4 astenuti dell’opposizione (Liberati e Carbonari-M5S, Mancini-Lega nord, Ricci-Rp), l’Aula di Palazzo di Cesaroni ha approvato le
linee guida proposte dalla Giunta regionale sulla programmazione della rete scolastica e sull’offerta formativa per il triennio 2018-2020.

Si tratta, sostanzialmente, come ha anche sottolineato l’assessore Antonio Bartolini, di una prosecuzione delle linee guida già approvate dall’Assemblea legislativa negli anni scorsi, tenendo conto di aggiornamenti tecnici legati alla legge sulla ‘buona scuola’, con particolare attenzione quindi ai temi dell’alternanza scuola-lavoro. Oltre a ciò  attenzione viene riservata alla riforma degli Istituti professionali su cui la Giunta regionale ha annunciato, entro fine anno, un disegno di legge.

La relazione sull’atto, predisposta dalla Terza Commissione è stata consegnata ai consiglieri in Aula dallo stesso presidente della Commissione Attilio Solinas.  Nel suo intervento, l’assessore Bartolini ha ricordato che “il Piano sull’offerta formativa per il triennio 2018-2020 deve essere approvato dall’Assemblea legislativa entro il 31 dicembre. Le linee guida, nel loro assetto complessivo, reintroducono i criteri noti per i dimensionamenti per l’offerta formativa, tenendo conto degli aggiornamenti essenzialmente dovuti,
da un lato, alla legge sulla ‘buona scuola’, con particolare attenzione quindi ai temi dell’alternanza scuola-lavoro, al dialogo con le imprese per mettere in atto percorsi formativi rispondenti alle esigenze del mercato del lavoro; dall’altro lato della riforma in atto degli Istituti professionali, che è uno dei decreti attuativi della ‘buona scuola’ su cui, tra l’altro presenteremo entro fine anno un disegno di legge. Viene fatto riferimento anche al decreto legislativo ‘buona scuola’ sullo ‘0-6′ e su questo è stato presentato un decreto dal Ministero dell’Istruzione per un finanziamento di 2milioni 750mila euro per tre progetti sperimentali. Quindi ci saranno anche finanziamenti aggiuntivi. Chiediamo che i Comuni, nel dimensionare il progetto aree interne, prevedano anche il dimensionamento dell’offerta formativa. Una novità – infine – riguarda il taglio degli indirizzi fermi da tre anni, che verranno definitivamente chiusi”.

Interventi:
Claudio RICCI (Rp): “Annuncio il mio voto di astensione. Le linee guida, in maniera opportuna, nel quadro dell’offerta didattica invitano a tenere conto, in particolare, del quadro socio-economico del territorio e quindi della connessione che ci può essere tra formazione e successiva prospettiva in termini lavorativi. Importante il richiamo ai territori di trovare luoghi e forme di aggregazione affinché i poli scolastici divengano sempre più elemento anche di aspetto qualitativo della stessa offerta scolastica, oltre
che di flessibilità rispetto alla domanda. Ormai i Comuni sono giustamente chiamati, nel quadro territoriale, a compiere anche atti di programmazione urbanistica, analizzando la domanda di formazione in relazione alle caratteristiche socio-economiche e lavorative del territorio, calibrando così l’offerta formativa di conseguenza”.

SCHEDA
La programmazione della rete scolastica resta vincolata a quanto disposto dal Decreto legislativo ’98/2011’: non saranno assegnati dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato se il numero di alunni è inferiore alle 600 unità, limite ridotto a 400 per i comuni montani. Tutte le proposte di mantenimento dell’autonomia scolastica con un numero di alunni inferiore a 600 o 400 dovranno essere debitamente motivate dalle Province nel relativo Piano annuale. Entro e non oltre il 15 novembre le Province inviano alla Regione a all’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria la proposta di Piano provinciale relativo alla programmazione territoriale della rete scolastica e dell’offerta formativa, previa consultazione con i Comuni. L’Assemblea legislativa deve approvare entro e non oltre il 31 dicembre.

Per quanto attiene all’offerta formativa, si conferma l’indirizzo a favore della diffusione del modello organizzativo verticale relativo agli istituti comprensivi statali, composti da scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. Negli istituti superiori nuovi indirizzi di studio aggiuntivi potranno essere istituiti solo per eccezionali e documentate esigenze dell’istituto scolastico e del territorio. Le due province devono raccordarsi per verificare l’esistenza di indirizzi affini o uguali nelle aree geograficamente situate in prossimità dei confini. Liceo musicale e liceo sportivo devono garantire la sostenibilità nel medio e lungo periodo, inoltre occorre il parere preventivo dell’Usr. Per quanto
riguarda il liceo con opzione internazionale non si potrà procedere all’attivazione perché non è stato ancora avviato, a livello ministeriale, l’iter per l’emanazione della normativa di riordino prevista dal Dpr
“89/2010”.

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