Ast, Il vescovo Piemontese, “La preghiera cambia il cuore degli uomini della Thyssen”

TERNI- “La potenza della preghiera raggiunge il cuore di Dio e cambia il cuore degli uomini, anche di quelli della Thyssenkrupp”: è quanto scrive il vescovo di Terni, Giuseppe Piemontese. “Mentre centinaia di lavoratori, con le loro famiglie – dice il presule – trepidano per il loro futuro in attesa della evoluzione della situazione delle acciaierie e di altre fabbriche in crisi”. Il vescovo di Terni ribadisce “la preghiera insistente perché la ThyssenKrupp modifichi i suoi piani, guardando non solo ai numeri, ma anche ai volti degli operai, uomini che hanno promosso il benessere dello stesso gruppo industriale. Non sia solo la logica del profitto a determinare le scelte, ma la giustizia e l’equità. Chi deve decidere non scelga la strada più breve, che può sembrare più redditizia, ma che lascia nel profondo un senso di angoscia per le tante sofferenze seminate. Qui – dice ancora monsignor Piemontese – parliamo di uomini, donne, famiglie, bambini, cancellati con un tratto di penna sulla supposta colonna delle perdite per aumentare le cifre sulla colonna dei ricavi”.

La riflessione di monsignor Piemontese si inserisce nell’ambito di una riflessione che il vescovo ha fatto mercoledì sera in occasione dell’inaugurazione delle piscine di viale dello Stadio. Ecco il testo integrale del suo intervento.

“Mentre centinaia di lavoratori, con le loro famiglie, trepidano per il loro futuro in attesa della evoluzione della situazione delle acciaierie e di altre fabbriche in crisi, un evento ha visto radunato un gran numero di cittadini di Terni: l’inaugurazione e la benedizione delle piscine dello stadio.  E’ un’opera notevole, per la quale tutti hanno espresso ammirazione e soddisfazione. Un clima di festa ha accompagnato i discorsi delle Autorità civili e sportive, l’esibizione della squadra nazionale di nuoto sincronizzato, la presenza di campioni dello sport; il tutto si è concluso con lo spettacolo di luci e dei fuochi pirotecnici.

Ma sui volti gioiosi, di giovani e adulti, si notava un velo di preoccupazione per il futuro incerto della città.

Eppure l’evento di questa sera è un segno che alimenta la speranza.  L’essere riusciti in 18 mesi a realizzare, con la sinergia del pubblici e del privato, un’opera di eccellenza destinata allo sport di giovani e adulti, con attenzione ai portatori di handicap, evidenzia le potenzialità di questa città. La possibilità e la volontà di ospitare manifestazioni sportive di livello nazionale e internazionale, può aprire la porta a inediti sviluppi.

Infine, l’opportunità offerta a tutti, in particolare alle famiglie, di ritrovarsi a pochi passi da casa per uno svago sereno e salutare, non può che essere salutato con soddisfazione. I benefici, su ogni piano, non mancheranno. E la fiamma della speranza deve necessariamente essere alimentata, come le luci che nella serata hanno dato spettacolo.

E questa speranza noi vogliamo affidare al Signore con la preghiera insistente perché la ThyssenKrupp modifichi i suoi piani, guardando non solo ai numeri, ma ai volti degli operai, uomini che hanno promosso il benessere dello stesso gruppo industriale. Non sia solo la logica del profitto a determinare le scelte, ma la giustizia e l’equità. Siamo convinti che non vi siano solo soluzioni univoche ai problemi che sono sul tavolo. Chi deve decidere non scelga la strada più breve, che può sembrare più redditizia, ma che lascia nel profondo un senso di angoscia per le tante sofferenze seminate. Qui parliamo di uomini, donne, famiglie, bambini, cancellati con un tratto di penna sulla supposta colonna delle perdite per aumentare le cifre sulla colonna dei ricavi.

Abbiamo speranza. La potenza della preghiera raggiunge il cuore di Dio e cambia il cuore degli uomini, anche di quelli della Thyssenkrupp”.

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