Bastia Umbra, Ansideri scrive al professor Baronti

BASTIA UMBRA – Dopo la lettera di Marco Gnavolini, presidente Ente Palio de San Michele, oggi interviene anche il sindaco Ansideri per replicare alle affermazioni -uscite sulla stampa- del professor Giancarlo Baronti e relative anche alla festa bastiola. Scrive il primo cittadino: ≪Non ne farò una battaglia a difesa soltanto del Campanile, ma vorrei controbattere con argomenti ben diversi da quelli puntualmente esternati da chi è intervenuto in difesa delle manifestazioni di cui trattasi. Soltanto per indicare il punto di osservazione che mi è proprio devo, comunque, precisare che ho vissuto il “Palio de San Michele” sia da Rionale (quando ero molto giovane), sia da Organizzatore e sia da Sindaco della mia Città. Proprio questa mia possibilità di aver osservato, da diverse angolature, la manifestazione nella sua interezza, dai preparativi alla conclusione, mi spinge ad esprimere un giudizio estremamente positivo per la permanenza della stessa (se si vuole delle stesse) nello/negli scenario/i cittadino/i. Non conosco i motivi per i quali è stato usato l’aggettivo “provinciali”, ma posso assicurare che lo stesso rappresenta per me motivo di orgoglio, convinto come sono della necessità di un ritorno alla “filiera corta”, almeno per quanto riguarda memoria, tradizione e costume. Anche perché quello che viene oggi propinato (a volte imposto) non rappresenta quasi mai il comune sentire e forse determina quello sconforto generale padre dello “stavamo meglio quando stavamo peggio”!

Voglio anche evidenziare che tutti i soggetti che partecipano con impegno e passione alla realizzazione di tali eventi, nella maggior parte dei casi giovani, trovano una forte spinta a dedicarsi ad attività costruttive ed un’alternativa a certe pratiche tutt’altro che edificanti; già questo rappresenterebbe sufficiente motivazione per dare loro il massimo sostegno. Non conosco personalmente il Prof. Baronti, ma ritengo che se vorrà potrà mettere a disposizione, anche delle manifestazioni della sua Città, la sua indiscussa e preziosa conoscenza, forse indispensabile, per l’elevazione del livello culturale delle stesse.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.