Centro storico di Marsciano: il centrodestra ribatte al Pd con proposte per rivitalizzare la parte antica del paese

MARSCIANO – Si fanno accesi i toni riguardanti il destino del centro storico di Marsciano capoluogo. Dopo il documento programmatico diffuso dal Partito Democratico pochi giorni fa e da noi pubblicato, arriva presto la risposta del centrodestra con un intervento del consigliere Andrea Pilati.

“Al partito rosso di maggioranza non piacciono i Centri Storici. Dobbiamo ricostruire un luogo vivo e frequentato” – l’incipit del comunicato stampa di Pilati. “Ricordiamoci perché i lavori Puc2 di Marsciano avevano una grande importanza: definire il destino del centro storico. Il Centro Storico, di Marsciano come di molti comuni in Italia, sta attraversando un periodo di forte crisi e la perdita di attrattiva è ormai costante. I lavori di rifacimento avrebbero dovuto rappresentare il fulcro su cui ‘ricostruire’ un luogo vivo e frequentato; abbiamo speso milioni di euro, ma il risultato (al di là di ogni giudizio estetico) è ben al di sotto delle aspettative”, attacca il consigliere.
“Attività e associazioni costituiscono il ‘motore’ del Centro, non si può pensare di farlo ripartire, senza aiutare e sostenere chi ci lavora e dà un servizio – continua – in particolare le attività non hanno avuto nessun aiuto a fronte dei sensibili cali di fatturato legati ai lavori PUC ed in questo contesto proporre rimborsi di qualche centinaia di euro – a fronte di ‘danni’ per migliaia – è stato considerato addirittura offensivo da alcuni operatori”.
Per quanto riguarda il mercato settimanale del lunedì, Pilati ha le idee chiare: “Il mercato in centro ha delle ricadute positive, ma bisogna fare in modo che le bancarelle non diano fastidio fisicamente ai negozi, per non comprometterne l’accessibilità. La disposizione dei banchi deve anche consentire l’intervento agevole dei mezzi di soccorso. Il Mercato, tuttavia, andrebbe migliorato in termini di qualità, invitando altri ambulanti e selezionandoli in base al prodotto che vendono (ad es. gli ambulanti del Mercato di Forte dei Marmi offrono prodotti di eccellenza che fanno da richiamo); ciò potrebbe essere fatto a scadenze prestabilite ed indicate in un apposito calendario (es. il primo lunedì di ogni mese). “La piazza deve rimanere aperta al transito per consentire un agile accesso alle varie attività; l’ingresso al paese non può essere via Marconi. È ragionevole prevedere la chiusura solo in occasione di manifestazioni, o – come sperimentazione – nei fine settimana, fuori dall’orario di attività dei negozi, dopo la chiusura delle scuole, per abituare nuovamente i marscianesi a ‘vivere’ le vie centrali. Il goffo tentativo messo in atto dall’Amministrazione durante il periodo pasquale è stato inutile e ridicolo; il solo effetto che ha avuto è stato quello di rendere evidente, anche ai più distratti, le condizioni in cui versa il Centro. È necessario inoltre rivedere la regolamentazione delle strisce blu, in particolare sarebbe opportuno introdurre la sosta gratuita per i primi 15 / 30 minuti. La cosa è sicuramente fattibile – riprogrammando i parcometri o prevedendo una sosta iniziale con disco orario – e in altri comuni già esiste. Questo è il momento giusto: l’appalto all’attuale gestore è in scadenza”.”I Giardini Orosei sono una vergogna! Vanno considerati una priorità assoluta. Devono essere eseguiti lavori immediati per migliorare la loro vivibilità, in attesa dei fondi necessari alla loro totale ristrutturazione volta ad ottenere uno spazio di aggregazione”. E ancora: “Il Museo Dinamico del Laterizio è uno spazio bellissimo e non sfruttato in maniera adeguata. Un esborso di € 112.000,00 di cui € 28.000 ad architetti e consulenti, altri 15.000,00 a Sistema Museo per aperture straordinarie (altro personale), € 25.000,00 per lo sviluppo di applicazione interattiva e altri 45.000,00 euro per attrezzature multimediali. Centomila euro pubblici (comunali, regionali, europei poco importa) investiti su una struttura che non è in grado di attirare visitatori. Sono le mostre di valore e i progetti culturali di rilievo a richiamare visitatori e per quelli ci vogliono soldi, ma soprattutto idee: la nostra Amministrazione è a corto di entrambi”.

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