La chiusura dell’azienda tessile Srap di Gubbio lascia a casa 33 lavoratrici, presentata un’interrogazione

Il Consigliere del PD Andrea Smacchi ha presentato una interrogazione alla Giunta per avere i dettagli della cessazione dell’attività dell’azienda tessile Srap di Gubbio. Nello specifico, il consigliere, chiede di sapere quale percorso attende le 33 dipendenti rimaste senza lavoro e quali possibilità vi sono per un loro eventuale reimpiego.

Un’altra crisi aziendale si conclude con la cessazione dell’attività aggravando ulteriormente la situazione della Fascia Appenninica che vede migliaia di donne e uomini in cerca di lavoro senza successo. Dopo la pausa estiva, esordisce Smacchi, la ditta tessile Srap non ha ripreso la produzione limitandosi a comunicare alle proprie dipendenti l’intenzione di cessare l’attività. Domani 11 settembre presso l’assessorato regionale del lavoro ci sarà un incontro tra i rappresentanti sindacali e l’azienda, per iniziare l’esame congiunto della cassa integrazione straordinaria che avrà una durata massima di 12 mesi dopo i quali si aprirà la fase della mobilità. Una decisione, quella della chiusura, che appare definitiva e che mette alla porta 33 dipendenti con una età media tra i 40 e i 50 anni e la palese difficoltà di un  loro successivo reinserimento nel mondo produttivo. Una grave perdita di competenze per tutto l’eugubino, continua Smacchi, visto che queste lavoratrici sono altamente professionalizzate e hanno notevoli abilità avendo già lavorato per aziende di primissimo livello del settore tessile. Ora, conclude Smacchi, sia apre una fase delicata che da un lato vedrà la tutela delle dipendenti tramite gli strumenti forniti dalla normativa sul lavoro, dall’altro si dovrà cercare di esplorare tutte le strade possibili per un  loro eventuale reimpiego anche al fine di scongiurare ulteriori ripercussioni sul territorio.

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