Ciavaglia (Cgil Perugia): “Cambiare il ruolo delle Fondazioni bancarie, a sostegno dell’economia reale”

PERUGIA – Un appello alle istituzioni, al mondo del credito e delle fondazioni, ma soprattutto proposte mirate per porre le basi di una ripartenza dell’economia reale nella nostra regione. Sono quelle che arrivano dalla Cgil di Perugia in una nota del segretario generale Filippo Ciavaglia. “La Cgil ha già espresso la propria posizione nel Piano del Lavoro per l’Umbria – esordisce – sottolineando come dalla crisi si può uscire attraverso interventi che sostengano l’economia reale. A confermare la nostra posizione sono i numeri. A fronte di interventi di riduzione fiscale, il cui moltiplicatore sociale si attesta intorno allo 0,8%, riteniamo maggiormente incisivi e auspicabili interventi che portino ad incrementare gli investimenti pubblici. In questo caso il moltiplicatore è sensibilmente diverso: non più lo 0,8% ma il 3%”.

Stesso discorso per l’occupazione: “L’effetto degli sgravi alle imprese è già finito e i contratti a tempo indeterminato sono crollati del 50% a gennaio – continua Ciavaglia – mentre i voucher continuano la loro crescita allarmante: in un solo mese in Umbria se ne sono venduti più di 157mila”.
Altro aspetto da tenere in considerazione, per la Cgil, è quello di un equilibrio tra i settori della nostra economia locale. A fronte di un +7% del comparto turistico nella provincia di Perugia, registriamo un – 34% a livello regionale nel manifatturiero. Ed è proprio in questo settore, secondo noi, che si concentra il Pil, anche in riferimento all’indotto e ai servizi che vi afferiscono”. Dall’analisi dei numeri Ciavaglia passa poi alle proposte e alle considerazioni. Come quelle relative alle ‘eccellenze’ della nostra economia regionale. “Giusto anche in questo caso sottolineare le realtà imprenditoriali, ma sarebbe altrettanto giusto ricordarne altre. E mi riferisco alle ‘eccellenze dei lavoratori’, come ad esempio quella della Sartoria Eugubina, dove un gruppo di donne lavoratrici si sono autotassate e hanno rilevato l’azienda nella quale lavorano, con il sostegno importante della Regione attraverso Gepafin. Un’attenzione che vorremmo vedere costantemente, ma che non sempre invece – sottolinea Ciavaglia – viene portata con la stessa forza”.

Ma la proposta maggiormente innovativa è quella che la Cgil avanza ormai da tempo, a Terni come a Perugia. E riguarda le Fondazioni. “Quello che proponiamo – prosegue Ciavaglia – è che le risorse delle Fondazioni, anche attraverso un modifica degli statuti, possano essere messe a disposizione del territorio ed essere utilizzate come garanzia di liquidità per gli investimenti delle imprese in innovazione e buona occupazione. La compartecipazione ai finanziamenti, oltre a facilitare l’accesso al credito, sarebbe secondo noi uno strumento decisivo per agevolare la partecipazione ai bandi europei e favorire l’avvio e lo sviluppo di attività imprenditoriali”.

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