Dichiarazione dei redditi, ecco cosa valutare prima di consegnare la documentazione

È tempo di dichiarazione dei redditi, un appuntamento che non si può certo definire un piacere, ma che da tre anni a questa parte è stato semplificato con l’adozione del digitale. Dal 2 maggio è possibile modificare e inviare il nuovo modello precompilato, relativo all’anno di imposta 2016, dal sito dell’Agenzia delle Entrate. Sono però molti gli elementi che è bene valutare prima di consegnare la documentazione.

Scadenze e donazioni

Bisogna anzitutto conoscere le scadenze da rispettare. La prima è fissata al 7 luglio e riguarda l’invio del modello 730/2017 per i contribuenti che si avvalgono di assistenza affidandosi a CAF o commercialisti. Il termine può slittare al 23 luglio solo nel caso in cui la spedizione sia effettuata autonomamente dal cittadino o tramite un intermediario che al 7 luglio ha già trasmesso almeno l’80% delle dichiarazioni prese in carico.

Il sistema di donazioni è ai più sconosciuto. Quando si compila il 730 è bene ricordare la possibilità di compiere un atto di generosità, senza alcun costo aggiuntivo. È utile sapere che, non scegliendo a chi donare la quota IRPEF, la somma viene automaticamente destinata allo Stato. Sono tre le forme di donazione previste: 2×1000, 5×1000 e 8×1000. Non si tratta di alternative e si può scegliere un destinatario per ognuna di esse.

2×1000

A partire dal 2014, in concomitanza con l’abolizione del Finanziamento Pubblico, i cittadini possono donare il 2×1000 ai partiti politici. Da allora la sigla più utilizzata è stata “M20” ovvero quella che fa riferimento al Partito Democratico, che ha raccolto circa il 50% delle donazioni complessive.

Attraverso questo sistema basato sul principio della trasparenza il contribuente può sostenere un partito politico senza dover affrontare alcun costo aggiuntivo, garantendogli così la sopravvivenza e al contempo assicurando al Paese il mantenimento della democrazia e la pluralità nella rappresentanza. Tra le formazioni politiche che hanno accesso alla quota ci sono, naturalmente, tutte quelle principali. Fa eccezione il Movimento 5 Stelle che, come noto, non si ritiene un partito e di conseguenza non rispetta l’obbligo di presentare un bilancio certificato.

Oltre alla trasparenza, la donazione ai partiti del proprio 2×1000 assicura anche la tutela della privacy dei donatori, proprio per questa ragione vengono usati i codici.

5×1000

Il 5×1000 è la quota delle imposte sul reddito che si può devolvere a ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale), enti di ricerca e volontariato, associazioni socialmente utili, centri sportivi o culturali, nonché istituzioni volte a tutelare il patrimonio artistico o il paesaggio. Nel corso degli anni, i contribuenti hanno accordato la maggioranza delle preferenze all’AIRC , l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.

8×1000

Forse la più nota tra le forme di donazione, l’8×1000 rappresenta la quota delle imposte IRPEF che è possibile destinare allo Stato o alle confessioni religiose. La Chiesa Cattolica, da sempre, è quella che riceve la fetta più grande della torta, poiché favorita da quello che può essere definito “meccanismo di indifferenza” e che riguarda le quote non espresse. Non è però l’unico soggetto destinatario: ci sono anche la Chiesa Valdese, l’Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno, le Assemblee di Dio, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la Chiesa Evangelica Luterana, l’Unione Cristiana Evangelica Battista, la Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia ed esarcato per l’Europa Meridionale, la Chiesa Apostolica, l’Unione Buddhista Italiana, l’Unione Induista Italiana e l’Istituto Buddhista Italiano Soka Gakkai.

Dichiarazioni oggetto di rettifica

Tornando alle principali novità introdotte con il modello 730/2017, diventano finalmente operative le disposizioni che permettono ai contribuenti di beneficiare degli effetti delle dichiarazioni integrative, relativi a periodi d’imposta per i quali era possibile fino a poco tempo fa presentare solo l’istanza di rimborso.

Unioni civili

Una new entry che fa seguito all’approvazione della legge voluta dal Governo Renzi. A partire dal 2017 i termini “coniuge” e “coniugi” si intendono riferiti anche a ognuna delle parti dell’unione civile. Vale a dire che, sia sul fronte dei carichi familiari sia delle ulteriori agevolazioni fiscali, le persone civilmente unite godono degli stessi diritti delle coppie sposate.

Detrazioni scuola

Per le spese affrontate nel 2016 relative alla frequenza delle scuole dell’infanzia, a quelle primarie e secondarie di primo e secondo grado, il contribuente può detrarre il 19% per ciascuno studente fino a un massimo di 546,00 euro. Le spese relative alla frequenza di corsi di istruzione universitaria possono essere portate in detrazione per l’intero importo sostenuto nel caso di istituti pubblici o in misura non superiore a quelle stabilite dal decreto del Ministero dell’Istruzione nel caso di istituti privati.

Premi di risultato

I lavoratori del settore privato che percepiscono premi di risultato dalla propria azienda hanno la possibilità di beneficiare della tassazione agevolata se il bonus non supera i 2.000,00 euro.

Dopo di Noi

Nel 2016 è stata introdotta una detrazione specifica per le persone con disabilità grave che prevede agevolazioni per le assicurazioni sulla vita destinate a garantire una rendita alla morte dei genitori. Si tratta del provvedimento comunemente noto come Dopo di Noi.

Bonus mobili per giovani coppie

Alle giovani coppie composte da coniugi o da conviventi more uxorio che abbiano costituito un nucleo familiare da almeno tre anni, per l’acquisto di mobili nuovi destinati all’arredo dell’abitazione principale è riconosciuta una detrazione pari al 50% delle spese sostenute, entro il limite di 16.000,00 euro.

Altre importanti novità introdotte con la dichiarazione dei redditi 2017 riguardano i lavoratori rimpatriati, le detrazioni per spese legate al canone di leasing dell’abitazione principale, l’IVA sulle case in classe energetica A e B, le spese per la domotica, la videosorveglianza e i terreni di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali.

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