Direzione regionale Pd, sul tavolo Terni, primarie e amministrative

PERUGIA – Spazio alle vicende ternane, alle primarie e al futuro del Pd, alle amministrative, ai temi per l’Umbria e alle iniziative del governo regionale nella riunione della Direzione regionale dei dem, convocata questa mattina a Perugia. “Il Pd – ha detto il segretario Giacomo Leonelli nella sua relazione – esce rafforzato dal passaggio delle primarie, che hanno contribuito, con una partecipazione non scontata tenendo conto del contesto politico e del venire meno dell’elemento di competizione, a consolidare la coesione interna e la credibilità dell’unico soggetto politico in grado di assicurare, anche come baricentro di un campo riformista, una prospettiva al Paese.

Soprattutto quando l’alternativa è fatta da forze più interessate a contestare e a distruggere che a costruire, a ricercare un consenso effimero anche superando la realtà delle cose e addirittura la congruità delle proprie affermazioni”. “In particolare in Umbria – ha aggiunto – siamo stati in grado di rilanciare l’unità del Pd lanciando messaggi positivi, lasciando trasparire un clima di rispetto reciproco e impegnandoci per essere il 1 maggio più forti del 30 aprile”. “Questo non cancella – parola di Leonelli – la necessità di una riflessione sul ruolo del Pd, sul suo radicamento, sulla percezione che se ne consegna alle comunità”. Da qui la proposta di una valutazione sui tempi del congresso e dell’organizzazione, a stretto giro, di una conferenza programmatica.

“Le questioni politiche – infatti – passano anche dallo stato del partito. In Umbria abbiamo una situazione molto frastagliata, con alcune situazioni più in difficoltà di altre; la scadenza ordinaria dei congressi è ottobre  e se dovesse saltare quella finestra si rischierebbe di produrre un quadro di grande complessità, anche tenuto conto del fatto che nel 2019 andranno al voto cinque delle sei principali città dell’Umbria; in alcune di queste c’è una parziale agibilità politica e in nessun caso è ricandidabile il sindaco uscente. È un tema che pongo – ha spiegato Leonelli – su cui non chiedo una decisione immediata ma che sarà anche oggetto di un confronto con il livello nazionale: se avessimo la sicurezza di fare il congresso a ottobre non ci sarebbe nessuna urgenza”. Dopo di che “non basta guardare al profilo organizzativo: dobbiamo lanciare una grande conferenza programmatica, che duri anche più di un giorno, sull’Umbria che abbiamo in testa e che vogliamo mettere in campo, ponendoci in primo luogo il tema dell’interfaccia di un partito con la comunità che rappresenta; è evidente che non possiamo semplicemente pensare di porci come eredi di una tradizione, perché è una eredità che non basta più a sbarcare il lunario, servono temi e modi diversi”.

Largo spazio, nella relazione del segretario e negli interventi dei presenti, alle vicende che nelle ultime settimane hanno interessato la città di Terni. “È una vicenda che ci addolora – ha ribadito Leonelli – che suscita in noi un sentimento di emotività, che abbiamo voluto manifestare, rispetto a fatti che toccano persone e famiglie che conosciamo come militanti corretti e seri prima ancora che come amministratori”. Detto questo, in più sedi il Pd ha espresso un messaggio di grande trasparenza: “Per noi vengono prima le istituzioni degli interessi di bottega, sembra una banalità ma forse siamo l’unica forza politica a farlo: la percezione è che davanti a questa battaglia per la difesa delle istituzioni, sulle quali altri, in cerca di consenso, scaricano veleni, siamo soli. È evidente, poi, che quello che è provvisorio non può diventare cronico e che allo stesso tempo dovremo fare di tutto per non apparire come un gruppo che si chiude e si autotutela e affinché non si scarichino sulle tasche dei cittadini le vicende di queste settimane”. D’altro canto “in questo quadro di grande complessità ho visto qualche elemento positivo:  Terni ha dimostrato ancora una volta di essere la città che forse più di altre, in Umbria, di fronte alle difficoltà, ha la forza e la capacità di fare squadra; ho potuto apprezzare, poi, la grande coesione,  niente affatto scontata tenuto conto del quadro politico, del gruppo consiliare e del gruppo dirigente”. “Siamo di fronte a un percorso – ha concluso sul punto Leonelli – che può cambiare nei prossimi giorni rispetto al quadro generale che ci viene consegnato, per questo concordo sulla necessità di mantenere un confronto aperto e permanente che fino ad oggi ha assicurato la nitidezza delle posizioni prese e del messaggi affidati a chi si aspetta risposte da noi”.

Capitolo amministrative: “Consegnamo in queste ore le liste dei candidati. Due le realtà sopra i 15mila abitanti, Todi e Narni, dove abbiamo ricandidato il sindaco uscente dopo un confronto interno che ha trovato una sintesi, più semplice a Narni, più articolata a Todi. In entrambe le situazioni ci presentiamo con coalizioni larghe e ci apprestiamo a giocare partite lunghe, che definiremo probabilmente il 25 giugno. A Deruta abbiamo aperto un cantiere aperto ai contributi civici, a Cascia non ci sfugge l’importanza che riveste il passaggio elettorale in particolare rispetto alla vicenda terremoto”.

Infine l’agenda delle cose da fare: “Come regione in queste settimane abbiamo mandato buoni segnali che possono qualificare la nostra attività: abbiamo approvato il piano sociale e la legge sull’omofobia in un clima non scontato e attraversato da polemiche contro di noi, spesso ingenerose visto che siamo stati l’unica forza politica a impegnarci con convinzione su questo tema; è stata incardinata la proposta sui vaccini, stiamo lavorando bene sul danno indiretto per aumentare risorse in sede di manovra correttiva; stiamo ragionando sull’alta velocità e sulle soluzioni più percorribili nel merito. Sullo sfondo rimangono altri temi che riteniamo centrali e che porteremo avanti nelle prossime settimane come partito, su tutte la povertà, il progetto su bellezza e qualità, i rifiuti, su cui dovremo fare uno sforzo in più come gruppo dirigente perché non possiamo lasciare le soluzioni e gli orientamenti al dialogo istituzionale tra sindaci e regione”.

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