Economia, Smacchi (Pd): “Attivare le aree di crisi complessa”

PERUGIA – “Per superare le difficoltà economiche servono sinergie istituzionali, sforzi congiunti di pubblico e privato ma anche tutti gli strumenti possibili messi a disposizione dalle normative, dagli accordi di programma alle opportunità previste dalla legge 181/89, compresa l’istituzione di aree di crisi non complessa”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) che annuncia la presentazione di un’interrogazione per conoscere “quali territori umbri sono stati individuati dal ministero o indicati su proposta della Regione Umbria per il riconoscimento di area di crisi non complessa”.

“Per le aree di crisi non complessa – spiega Smacchi – il Governo mette a disposizione 250 milioni di euro a livello nazionale e per l’Umbria tale riconoscimento può riguardare territori di non oltre 180mila abitanti. A individuare questi perimetri, stando al decreto varato dal Mise lo scorso 4 agosto, possono essere le singole Regioni interessate. E’ importante – dice Smacchi – attivare anche questo tassello della legge n.181/89 per rilanciare zone colpite dalle crisi industriali. La legge infatti finanzia iniziative imprenditoriali per rivitalizzare il sistema economico locale e creare nuova occupazione. In questa cornice è già stata attivata l’area di crisi complessa per l’area Terni – Narni mentre il comprensorio della ex Merloni è oggetto di un apposito accordo di programma che prevede 13 milioni di euro per i 17 comuni coinvolti”.

“L’area di crisi non complessa, individuata anche attraverso parametri relativi alla produttività del lavoro e all’occupazione, potrà essere così – conclude – un altro tassello per l’ottenimento di nuove opportunità, evitando la creazione di territori di serie A o di serie B”.

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