Foligno, partigiano 90enne torna su montagne della Resistenza, appello a giovani: “Qui si morì per voi, continuate il nostro cammino”

FOLIGNO – Enrico Angelini, il partigiano che a 90 anni, cancellò la svastica disegnata sul rifugio della Resistenza a Cascina Raticosa, località fra le montagne di Foligno e Trevi, è tornato sul posto il 2 giugno scorso per apporre una targa a perenne memoria del sacrificio, compiuto da tanti giovani folignati per liberare la città e il Paese dall’occupazione nazifascista.
Angelini, che in quei luoghi aveva combattuto per la democrazia scampando miracolosamente alla cattura dei tedeschi, nel marzo 2015 venne a sapere di quell’affronto compiuto da ignoti e volle recarsi a Raticosa, armato di vernice e pennello, per cancellare personalmente quel simbolo infame.
“Quella scritta – disse – era troppo insultante. A chiunque l’abbia pensata e disegnata, al di là del fatto che non conosce la storia dell’Italia e della città di Foligno, auguro di vivere abbastanza per ravvedersi”.
Il suo gesto, le sue parole, la sua lezione di vita, suscitarono grande clamore tanto che Angelini fu ricevuto in Parlamento dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia per il settantesimo anniversario della Liberazione.FullSizeRender
Il giorno della festa della Repubblica, l’anziano partigiano è tornato a Raticosa insieme a una delegazione dell’Anpi e a rappresentanti dei comuni di Foligno e Trevi, presente la vice presidente della Camera dei Deputati, Marina Sereni, per una cerimonia breve ma intensa, nel corso della quale al posto di quella svastica è stata apposta una targa commemorativa che recita così: “Su queste montagne, a partire dal settembre 1943, si radunò un gruppo di giovani folignati per combattere la resistenza al nazifascismo, dando vita alla formazione partigiana ‘IV Brigata Garibaldi’. A perenne ricordo del sacrificio di quei valorosi”.
“Vengo spesso quassù – ha detto Angelini – e oggi è per una dedica, dopo 70 anni. Qui i sentieri e i boschi hanno visto passare  i miei 18 anni, mentre salivano le nere colonne della morte e la neve si tingeva di rosso. Sono tornato quassù per cercare un nome di un amico, di un partigiano magari inciso su una pietra. Sono tornato qui dopo tanto tempo, i miei capelli grigi vorrebbero confondersi con le fluenti chiome dei giovani di oggi e urlare a loro: continuate voi il nostro cammino, quaFullSizeRenderssù si morì per voi! Sono tornato per riflettere insieme ai morti e chiedere se le nostre battaglie furono capite. Sì, sono servite a far esplodere quella primavera che sognavamo, di fiori e di speranza, che porta a un’estate di frutti maturi per sempre”.
Angelini, per il 70esimo della Repubblica, ha partecipato anche alla cerimonia che si è svolta a Foligno ed è stato ricevuto dal sindaco, Nando Mismetti, insieme a Francesco Stella, altro “volto della Resistenza folignate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.