Frecciarossa, il M5S: “La Regione avvi interlocuzione con Italo”

PERUGIA – “La Regione avvii interlocuzioni anche con l’impresa Nuovo trasporto viaggiatori (Italo), mettendo così a confronto eventuali costi, tempi, occasioni con l’offerta del Gruppo FS. Operando a servizio dell’Umbria intera”. È quanto dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari.

“Il claim di una campagna pubblicitaria delle Frecce Trenitalia del 2013 – ricordano Liberati e Carbonari – era ‘da centro città a centro città’. Scopriamo adesso che, per i ternani, valgono altre regole: niente centro città. Catiuscia Marini starebbe infatti lavorando affinché costoro salgano sul treno veloce, ma non a casa loro, a Orte, che si trova nel Lazio. Se dobbiamo fare favori a Viterbo, lo si dica subito: la fermata alta velocità su Orte può infatti essere solo complementare rispetto all’assoluta centralità che devono avere la stazione di Terni, di Spoleto e le altre della nostra regione che, invece, così facendo, verranno ulteriormente declassate. Purtroppo la sortita extraregionale del presidente della Giunta la dice lunga su come si intendono difendere immagine e attrattività dell’Umbria. La posizione di Catiuscia Marini, salutata con favore dall’acquiescente Forza Italia, nel breve termine, esalterà solo i campanili e le differenze tra nord e sud della regione, ma nel medio termine avrà ben altre conseguenze, finendo per indebolire l’intera Umbria, incapace com’è di costruire un percorso integrato, tale da servire direttamente le nostre principali comunità”.

“A questo punto – si chiedono Liberati e Carbonari – quale gruppo ferroviario vorrà mai alzare la qualità infrastrutturale per un’Umbria di cui gli stessi consiglieri regionali si disinteressano, così come quando volevano l’Alta Velocità in Toscana? E perché mai il Gruppo FS dovrebbe potenziare la stessa ex Fcu, di cui infatti non esistono credibili date di riapertura? Vi siete mai chiesti perché solo all’Umbria è riservato lo scomodo binario est a Roma Termini? Questo accade grazie alla docilità della politica locale ormai incapace di lottare per affermare idee. Ammesso che ci siano. Traspare pure l’evidente subalternità di sempre ai vertici di Palazzo Donini, preferendo cullarsi nella propria autoreferenzialità”.

“Terni, frattanto – concludono Liberati e Cabonari – resta la cenerentola di sempre, dalla neostazione decentrata a Orte all’ospedale più vecchio dell’Umbria, dall’inquinamento illimitato, ma senza responsabili, all’inconsistenza universitaria, dalla prossima chiusura della Camera di Commercio alla Cascata delle Marmore ‘a ore’, dal miserrimo raddoppio ferroviario Terni-Cesi alle incompiute milionarie e all’enorme quota di spesa improduttiva che ben conosciamo”.

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