Gubbio, caso pista sul ghiaccio a Palazzo Cesaroni. Cecchini: “Servono linee di indirizzo complesso”

PERUGIA – Pista del ghiaccio di Gubbio al centro del question time di Palazzo Cesaroni. L’interrogazione del consigliere Andrea Smacchi ha chiesto all’assessore Cecchini perché a Gubbio non sia stata permessa l’installazione della pista sul ghiaccio in piazza Grande e siano state invece posizionate in altre città. Smacchi ha ricordato che “ieri, nella discussione dell’Aula legata al bilancio, è stato giustamente sottolineato che la Regione ha messo a disposizione 1,5 milioni di euro per il rilancio dal punto di vista promozionale delle nostre città, dei nostri borghi, cercando di risollevare quel turismo, quel commercio, quel piccolo artigianato che a seguito del sisma è oggi in grave difficoltà”.

“Anche nelle città più distanti dal cratere, le presenze e gli arrivi sono calati fino all’80 per cento e da più fronti viene sottolineata l’importanza e il ruolo delle istituzioni per dare una mano a chi in questo momento è in grave difficoltà. Mi domando dunque perché quando il Comune di Gubbio richiede l’autorizzazione per installare una pista per il pattinaggio sul ghiaccio, già installata nel 2015 in Piazza Grande, la Sovrintendenza dica no dopo che l’anno prima l’aveva autorizzata. Poi andiamo a vedere che è stata autorizzata nella piazza principale di Todi o nel corso principale di Perugia. La Regione deve fare di tutto affinché le comunità non siano considerate di serie A e di serie B”.

L’assessore Cecchini ha risposto che “lo Stato è abbastanza preciso nella ripartizione di competenze: la tutela dei beni culturali è materia in capo agli uffici decentrati allo Stato e non alla Regione, difficilmente, tra l’altro, anche in Conferenza dei servizi o anche in procedure di concertazione si scende nel merito di singoli atti. Eventualmente è attraverso una concertazione sulle linee d’indirizzo e di principio che la Regione può intervenire. Probabilmente il divieto di installazione della pista di ghiaccio nella Piazza di Gubbio è legata ai principi contenuti nella legge ’42’. Credo comunque che sia necessaria una linea d’indirizzo per tutti i centri storici per evitare cittadini di serie A e di serie B”.

Smacchi, nella replica, ha tenuto ad evidenziare che lo scorso anno la pista di ghiaccio a Gubbio ha portato una presenza media di 350 persone al giorno. Auspico un intervento della Regione sulla Sovrintendenza affinché tutte le comunità siano trattate allo stesso modo”.

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