Il commercio a Perugia è ancora in forte difficoltà

PERUGIA – Sebbene si continui a inneggiare alla ripresa dell’economia, nel capoluogo umbro le cose non sembrano andare molto bene. In particolare nel centro storico, dove i commercianti faticano ad andare avanti. Le stesse associazioni di categoria denunciano una situazione fortemente critica e spiegano che «l’impoverimento del centro è causato dalla sua scarsa accessibilità e dalla mancanza di idee attrattive. I giovani così scelgono altre mete. Chi decide di aprire un’attività preferisce la periferia. Cosa non trascurabile: a Perugia i parcheggi sono tra i più cari d’Italia». E la crisi economica continua a mietere le sue vittime economiche. I dati di Movimprese (il report della Camera di Commercio) riferiti al terzo trimestre del 2017 parlano infatti di un persistente saldo negativo per il comparto del commercio in provincia di Perugia che chiude con meno 1,3 per cento rispetto al 2016. La ripresa, insomma, è ancora lontana. E nel frattempo chiudono le saracinesche molte attività. L’ultima in ordine cronologico è la storica boutique Righi n via Oberdan. Molto amareggiata la proprietaria Elisa Turchetti che sulle colonne de la Nazione annuncia con un pizzico di malinconia e amarezza: «Una città inaccessibile. Noi costretti a chiudere. Abbiamo resistito per diciassette anni. Si è tentato in tutti i modi di rilanciare il negozio anche con campagne promozionali, ma alla fine ci siamo arresi e ce ne andiamo per sempre da Perugia». E l’anomalia sembra stare proprio nel fatto che il Marchio, che in Umbria possiede altri tre negozi di Foligno, Spoleto e Bastia Umbria, sta invece andando molto bene nonostante la crisi dei consumi e la recessione che nella nostra terra continua a non dare tregua. «A mio avviso – continua l’imprenditrice – tra le varie cause che penalizzano i negozi del centro c’è il caro-parcheggi e il difficile accesso delle auto nell’acropoli. Gli stessi dipendenti lamentano questi problemi, figuriamoci un cliente che viene a fare lo shopping». Alla base delle difficoltà di molte attività commerciali del centro storico c’è però anche il caro-affitti. «I nostri locali – prosegue la Turchetti – a parte una porzione che è di proprietà del Comune, e dunque concessa in affitto a canone calmierato, hanno un costo molto alto che a conti fatti non ci permette di andare pari con i ricavi». E se queste parole vengono pronunciate da un’imprenditrice abituata ad affrontare altre crisi economiche, che ha sempre superato, e che ora alza bandiera bianca, allora c’è davvero da preoccuparsi.

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