Il Perugia Calcio querela l’ex assessore Vinti per alcune frasi in tv, ma lui si difende: “Mai istigato alla violenza”

Il sasso è stato lanciato dall’allenatore del Perugia Pierpaolo Bisoli, che nel corso della conferenza stampa di fine partita ha rivelato che in una trasmissione televisiva locale “qualcuno ha detto che a me e al presidente dovrebbero tirarci le pietre” e successivamente di sentirsi conseguentemente “offeso e deluso, perché possono discutermi come allenatore ma non attaccare la mia persona”. Ne è scaturito in seguito un confronto con alcuni cronisti presenti una sala stampa dal clima decisamente torrido anche a causa dell’ennesima mancata vittoria casalinga della squadra in un campionato molto più difficile di quanto si potesse pensare. In serata si è risalito all’autore di tali esternazioni, riconducibili all’ex assessore della Regione Umbria Stefano Vinti, che martedì scorso nel corso della trasmissione Gala Sport, in onda su TEF Channel, ha usato dei termini piuttosto coloriti nei confronti della società di Pian di Massiano. Quest’ultima ha poi risposto con un durissimo comunicato che preannuncia azioni legali contro Vinti. Lo riportiamo di seguito integralmente:

“L’AC Perugia Calcio nella persona del presidente Massimiliano Santopadre ha atteso la fine del match Perugia-Bari, in quanto partita fondamentale per il proseguo della stagione, a comunicare che, dopo aver preso visione sui social network le dichiarazioni dell’assessore Stefano Vinti all’interno di una rete televisiva umbra, dichiara che si dissocia in modo assoluto da frasi che incitano alla violenza contro questa società (usati termini d’istigazione come “assedio” e “sassate” contro noi stessi). Si dissocia altresì dagli ospiti presenti durante la trasmissione in quanto non si sono opposti a quelle dichiarazioni. Solitamente determinati atteggiamenti, all’interno dello stadio, sarebbero puniti con i Daspo e ci auguriamo che le autorità competenti diano attenzione alle frasi e alle cose dette e riescano a prendere provvedimenti contro determinati personaggi. Intanto tuteleremo la nostra immagine con la querela contro il sig. Stefano Vinti attraverso il nostro studio legale Calvieri e associati. Credo sia doveroso da parte di questa persona scusarsi pubblicamente non solo dinanzi alla propria città, di cui ne è stato un’importante rappresentante, ma di fronte a tutti quei giovani che vedono lo sport come modello da seguire”.

Non si è tuttavia fatta attendere la replica dell’ex assessore, ora opinionista, che ha voluto tutelare in maniera altrettanto forte la propria immagine a fronte del provvedimento assunto dalla società biancorossa:

“Smentisco nella maniera più assoluta e categorica – replica Vinti in una nota – di aver istigato alcuno ad atti di violenza nei confronti di chicchessia e tantomeno di persone e cose attinenti l’A.C. Perugia Calcio, in occasione di un mio intervento di oltre cinque minuti alla trasmissione Gala Sport del 26 aprile 2016 di Tef Channel. I termini “assedio” e “sassate” sono stati strumentalizzati e decontestualizzati rispetto al mio intervento più ampio e articolato, che chiaramente si riferiva, da una parte ad episodi legati allo storia remota di Perugia città e dall’altra ed esperienze bonarie vissute da tifoso in età adolescenziale, durante gli anni ’60. Esattamente come: “in una città la sua storia si faceva a sassate” per indicare la medievale “battaglia dei sassi”, che non ha la necessità di essere spiegata ad “vero perugino”. La disamina sportiva è nata essenzialmente per evidenziare una contraddizione tra gli obiettivi dichiarati in estate e quelli effettivamente centrati dall’A.C. Perugia Calcio, fino ad ora. Con particolare riferimento ad una gestione della comunicazione da parte della stessa società, altamente discutibile, che ha generato un appiattimento dello opinioni e uno scarso senso critico. E’ evidente che tale “appunto” non è stato gradito alla società, tanto da diffondere a mezzo social network una parte esigua e non essenziale della mia dichiarazione, così da stravolgerne il significato. Ovviamente niente e nessuno possono inibirmi dall’esprimere, con serenità, franchezza e lealtà il mio punto di vista sul Perugia Calcio e sulla città di Perugia. Quei provvedimenti restrittivi invocati nei miei confronti, li ritengo inapplicabili rispetto a tale vicenda e più in generale ingiusti e sbagliati per risolvere la problematica relativa alla violenza negli stadi, che non riguardano la tifoseria organizzata biancorossa, che si è sempre distinta per correttezza, sportività e grande passione. Nel tempo ho apprezzato molto le iniziative intraprese dai “ragazzi della Nord” a favore del sociale e del mondo del lavoro. Non ultimo, il sostegno alla vertenza della Perugina. A fronte di quanto accaduto, intraprenderò tutte le azioni necessarie a tutelare la mia persona, la mia storia e la mia libertà di pensiero”.