Il “Volta” di Perugia “fa scuola” agli Istituti del Trentino Alto Adige

PERUGIA – Sono venuti dal Trentino Alto Adige per osservare da vicino l’innovativo metodo di apprendimento adottato dall’Istituto tecnico tecnologico statale (Itts) ‘Alessandro Volta’ di Perugia, istituto tra i fondatori nonché capofila del movimento Avanguardie educative. Il gruppo di trenta persone, docenti, dirigenti scolastici e animatori digitali, guidato dalla docente Elisabetta Nanni, referente dell’innovazione didattica con le tecnologie all’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa (Iprase) di Rovereto (Trento), ha potuto conoscere i dettagli di una delle cosiddette ‘idee per l’innovazione’ del movimento, che mirano a rivoluzionare l’organizzazione della didattica, del tempo e dello spazio del ‘fare scuola’. Si tratta delle ‘Aule laboratorio disciplinari’, che scardinano la configurazione tradizionale delle aule secondo la quale a ogni classe è attribuito uno spazio in cui gli studenti seguono la lezione frontale dei docenti e questi girano da una classe all’altra. Nel caso delle Aule laboratorio disciplinari, infatti, le aule sono assegnate in funzione delle discipline che vi si insegneranno, per cui sono riprogettate e allestite con un setting funzionale alle specificità della disciplina stessa. Il docente non ha più a disposizione un ambiente indifferenziato da condividere con i colleghi di altre materie ma si ritrova uno spazio in cui può attivare una didattica di tipo laboratoriale, con arredi, materiali, libri, strumentazioni, device e software adatti e specialistici. Tradotto significa che il docente resta in aula mentre gli studenti si spostano a seconda della disciplina. “Questo tipo di didattica – ha dichiarato Rita Coccia, dirigente scolastico dell’Itts ‘Volta’ – ha avuto successo. Lo dimostra la crescita esponenziale degli iscritti al nostro istituto, tanto che ci troviamo costretti a introdurre il numero chiuso. Con l’avvento delle nuove tecnologie l’apprendimento dei ragazzi è completamente cambiato. Prima le scuole si renderanno conto di questo prima riusciranno a incidere sul successo formativo degli studenti”.

Ed ecco come è organizzato lo spazio al ‘Volta’. “Abbiamo un’ala che è dedicata alla comunicazione – ha aggiunto Coccia – dove vengono insegnati italiano, storia, inglese e diritto; un’area dedicata alla tecnologia e un’altra ancora con aule dove si praticano discipline professionalizzanti caratteristiche degli istituti tecnici. Ogni aula è organizzata in settori di apprendimento che può essere di tipo cooperativo, individuale o realizzarsi attraverso presentazioni dei professori, il tutto sostenuto da una fortissima tecnologia”. “L’Iprase ha avviato un percorso di formazione per gli animatori digitali – ha commentato Nanni – ma era inutile sentirsi raccontare una realtà innovativa come quella del Volta, bisognava viverla direttamente, per questo siamo qui. Domani saremo a Bologna e al ritorno, docenti e dirigenti inizieranno a lavorare insieme per rinnovare la scuola trentina”. “Una delle cose più interessanti di questa scuola – ha osservato Paolo Pendenza, dirigente scolastico dell’Istituto Alcide De Gasperi di Borgo Valsugana – è che l’innovazione sta avvenendo a livello di sistema. In molti istituti trentini ci sono docenti molto bravi che sperimentano cose nuove nelle proprie classi, qui invece è l’intero istituto a portare avanti un progetto innovativo”.

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