Infrastrutture, Liberati e Carbonari (M5S): “Le concessioni idroelettriche sono da rivedere”

PERUGIA – “Le concessioni idroelettriche sono da rivedere”. È quanto dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, che annunciano la presentazione di una interrogazione a risposta scritta, in particolare sul “caso del pericoloso Canale Medio Nera, costruito in calcestruzzo negli anni ’30” e chiedendo se “la Regione si affida al concessionario”.

Liberati e Carbonari ricordano di aver già presentato alla Giunta un’interrogazione relativa allo “stato delle manutenzioni del Canale Medio Nera, opera d’ingegneria idraulica in funzione sin dal 1932, manutenuta l’ultima volta quasi trent’anni fa”. E nell’atto si legge che l’Esecutivo di Palazzo Donini “ha ritenuto di rispondere in modo affatto esaustivo, probabilmente a seguito di corrispondenza con l’attuale Concessionario, affermando soltanto che ‘I ponti del Canale di derivazione Medio-Nera sono di proprietà della società Erg la quale rispetta annualmente un piano di verifiche strutturali e all’occorrenza emergenziali’”.

Per questo i consiglieri del Movimento 5 Stelle con questa interrogazione chiedono alla Giunta di sapere “l’esito delle analisi di vulnerabilità sismica eventualmente svolte e l’esito delle ‘verifiche strutturali’ svolte negli ultimi 30 anni sulle opere del Canale da Enel, Elettrogen, Endesa, Eon, Erg”. Inoltre Liberati e Carbonari domandano di conoscere “i lavori di consolidamento del calcestruzzo svolti negli ultimi 30 anni sulle opere in questione, vista l’assoluta vetustà  in un contesto di alto rischio sismico, di rilevanti carichi, di particolare connotazione dei fluidi trasportati”.

Nell’interrogazione si ricorda che il Canale Medio Nera “attraverso un complesso sistema di gallerie e ponti, lungo ben 42 km, raccoglie le acque dei fiumi Nera, Corno e Vigi fino al lago di Piediluco, utilizzato quale bacino di carico delle sottostanti centrali idroelettriche oggi in capo a Erg Hydro. Lago tuttora intensivamente usato a fini energetici, con conseguenze devastanti sulla stabilità del borgo di Piediluco, fatto già segnalato in precedenti interrogazioni, come attestato in una nota perizia d’ufficio del Tribunale regionale delle Acque”.

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