Il Pd perugino blocca le primarie: prove d’intesa tra i dem in vista delle elezioni

Con 46 voti a favore e due contrari l’assemblea comunale di Perugia del Pd ha deciso di accantonare per il momento l’ipotesi di primarie aperte per la scelta del candidato sindaco. A chiedere di soprassedere alla discussione sulla richiesta di Marko Hromis e altri iscritti del Pd, di aprire i gazebo per scegliere il prossimo candidato sindaco del centrosinistra, è stato Mario Tosti. Il docente universitario ha svolto il ruolo del buon padre di famiglia invitando i presenti a ricercare le ragioni che uniscono piuttosto che quelle che dividono. Un appello di fatto accolto dalla stragrande maggioranza dei presenti che hanno aderito all’invito di Tosti. Tra i voti contrari c’è da registrare quello dell’ex senatore Mauro Agostini. Il voto dei dem perugini è arrivato a pochi giorni dall’uscita della segretaria  Elly Schlein che ha archiviato le primarie per la scelta dei prossimi candidati sindaci e governatori. La Schlein ha ammainato i gazebo in nome di un’esigenza superiore: la costruzione di un’alleanza larga. Una indicazione che naturalmente ha favorito  il voto dell’assemblea comunale di Perugia dopo le polemiche di questi mesi, con sette circoli pronti a rivendicare il dna irrinunciabile delle primarie. Le conclusioni dell’assemblea non cancellano però definitivamente lo strumento cardine per la selezione dei possibili candidati. Per il momento fa calare il sipario sulla richiesta della minoranza in attesa di conoscere il parere del resto della coalizione. Più o meno quanto richiesto dal segretario comunale Sauro Cristofani in occasione della precedente assemblea comunale che votò un documento sull’intera vicenda.